Un possibile governo Monti piace tanto a Bersani, leader di un partito sonoramente sconfitto alle ultime elezioni. Piace tantissimo a Gianfranco Fini e Italo Bocchino, i mancati killer del Pdl e della maggioranza, usciti a pezzi dal complotto fallito. Piace molto al comunista Vendola che riporta così la bandiera rossa al potere, dopo che il drappo era stato stracciato dagli elettori. Piace a Obama, il presidente di sinistra che spera così di avere più peso in casa nostra. E allora è lecito chiedersi: ma perché mai dovrebbe piacere anche a noi, moderati e liberali? La risposta: «perché lo richiede la crisi economica », è solo una presa in giro. I mercati (da non confondere con economisti e banchieri, veri responsabili del caos) non chiedono Monti ma chiarezza. Non si fidano più di questo governo? Bene, andiamo a votare e in cinquanta giorni il Paese avrà una guida forte e legittimata, quale che sia, non dai poteri forti ma dagli italiani. La Spagna ha imboccato questa via ed è stata premiata.
Nel Pdl si stanno confrontando due anime. La prima è disposta a riportare Fini, Bocchino, Casini, Bersani e Vendola al governo, violando il mandato elettorale. La seconda non ci sta. Anche perché, a proposito di chiarezza, non si capisce che governo si ha in testa. Se sarà tecnico, come intendono spacciarcelo, di politici non dovrebbe esserci l'ombra. Ma siccome i politici, a quanto pare, ci saranno (anche Monti lo è dopo il trucco del senatore a vita), il futuro esecutivo avrebbe più il sapore di un colpo di mano del Quirinale, di un ribaltone mascherato, che di una salvifica emergenza.
Hanno ragione Bossi e Di Pietro a non fidarsi. Sbaglia chi nel Pdl sposa la linea dell'adesione incondizionata al progetto Monti. Sento puzza di interessi e ambizioni private, di un patto col diavolo pur che sia. Berlusconi è cauto, ascolta tutti, tenta di tenere insieme, poi, a tempo debito deciderà, probabilmente dopo essersi dimesso, cioè con le mani libere da responsabilità istituzionali.
Non so come andrà a finire, so che dodici milioni di voti affidati a Berlusconi e 18 anni di storia politica non possono essere regalati a nessuno, non sono proprietà privata dei notabili Pdl. La strada maestra resta quella delle elezioni anticipate. Non abbandoniamola anzitempo sulla spinta di pressioni mediatiche interessate e disegni oscuri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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