Venerdì 17 luglio, il sole comincia ad essere basso, pronto a tuffarsi nel mare. È lora dellaperitivo serale in piazza Matteotti, dinanzi al municipio, e sullo sfondo la basilica di Santa Maria di Nazareth, con alle spalle la passeggiata a mare: Maria Vittoria Cascino e Lorenzo Podestà hanno sistemato un tavolo con delle sedie accanto, riempiendo la superficie dello stesso con delle copie del libro da loro scritto dal titolo «Dalla croce alla stella - Novembre 1969 - i fondatori delle Brigate rosse nei locali della curia vescovile».
Non resisto alla voglia di salutare gli autori del libro ed unirmi al gruppo di persone che commentano la pubblicazione con svariati pareri e giudizi in cui viene descritto il periodo della nascita delle Brigate Rosse, avvenuto a Chiavari nel 1969 nella Stella Maris, locali a ridosso della curia. Movimento che assieme ad altri di quellepoca come Potere operaio, Lotta continua, Movimento studentesco, segnarono ognuno chi più chi meno un periodo costellato da lutti e dolore, nulla tralasciando gli stessi pur di raggiungere il loro fine, pur di voler imporre le loro ideologie ed il loro credo in dissenso di quelle che erano le forme ed i principi del vivere civile.
Il tavolo con il libro posto dinanzi al Municipio e sullo sfondo la Chiesa, proprio i simboli che hanno e sono stati combattuti da quel movimento che non credeva nella organizzazione civile e nella «Fede», ma aveva come principio quello che era «distruggere» tutto ciò che era organizzazione di vivere civile.
Considerazioni che con particolare analisi trovano spazio nella descrizione di tutti gli avvenimenti che hanno dato luogo al periodo dei cosiddetti «anni di piombo», a mio parere in ciò che hanno riassunto gli autori nel loro racconto.
Tante persone che transitavano lungo la piazza Matteotti e si soffermavano forse allistante, al momento, vicino al tavolo non avranno fatto analogie con i «simboli» ed il libro.
Ma sono certo che una volta letto effettueranno questo parallelo di un qualcosa che ha visto affermarsi ed ha avuto il sopravvento dei valori dello «Stato» e della «Chiesa», così come descritto a mio parere nel libro.
Salvatore Careddu
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