C'è il satellite scova rifiuti Ecomafia senza business

Arriva il nuovo sistema di gestione in cooperazione con i carabinieri Obbligate a iscriversi tutte le aziende che producono scorie pericolose. Il ministro Prestigiacomo: "All'estero ci invidiano questa tecnologia"

C'è il satellite scova rifiuti 
Ecomafia senza business

Un satellite Gps per controllare ogni movimento dall’azienda produttrice all’autotrasportatore e telecamere fisse in tutte le discariche italiane. Ovviamente autorizzate. Con la mondezza si cambia pagina. E per la prima volta in Italia (e anche in Europa) i rifiuti speciali saranno monitorati dal momento in cui sono prodotti in azienda, al momento in cui sono depositati in discarica. Il tutto in tempo reale e visibile a distanza dalle postazioni dei carabinieri del Nucleo ambientale, nuovi custodi di questo sofisticato meccanismo di controllo che strapperà dalle mani dell’ecomafia un prezioso settore di guadagno facile.

Con i rifiuti speciali la criminalità organizzata fa affari d’oro. Alcune aziende preferiscono consegnare sottobanco spazzatura pericolosa e pagare per non vederla mai più, piuttosto che sottostare a mille trafile burocratiche per il suo smaltimento. E il giro di affari del «nero» si aggira intorno ai 20 miliardi di euro.

Ma ora arriva il Sistri, Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Un meccanismo di controllo di altissimo livello cui hanno lavorato sodo per mesi i tecnici dello staff del ministro Stefania Prestigiacomo e che ora comincia a dare i primi frutti. Sono state già date comunicazioni alle imprese e offerte spiegazioni dettagliate. Tutto dev’essere pronto prima dell’estate per la grande partenza: la spazzatura sotto i riflettori. Il Sistri, del resto, non solo è un meccanismo sofisticato e costoso ma anche super efficiente. Che dovrebbe strappare il businness dei rifiuti alle ecomafie.

Del resto, quello che la malavita sa fare quando le tolgono il prezioso giocattolo lo sappiamo bene. Basta rispolverare le pagine di cronaca di Napoli e dintorni ai tempi della spazzatura nelle strade per capire che la sfida dello Stato è importante. Il giro di affari che muovono i rifiuti tossici è grandissimo. Qualche numero. La massa dei rifiuti coinvolta da quest’operazione di trasparenza è di circa 147 milioni di tonnellate all’anno. La quantità di rifiuti speciali prodotti in Italia nel 2006 è stata pari a 134,7 milioni di tonnellate. E di queste 125,5 erano non pericolose e 9,2 milioni pericolose. Grazie al Sistri la movimentazione dei rifiuti sarà monitorata 24 ore su 24: dalla produzione allo smaltimento. Monitoraggio controllato dal comando dei carabinieri per la tutela dell’Ambiente, Noe (Nucleo operativo ecologico) che sarà interconnesso con i sistemi informativi della Guardia costiera e delle imprese ferroviarie anche in collaborazione con la Camera di commercio attraverso l’Unioncamere. I movimenti dei rifiuti saranno controllati in tempo reale dalle mani sicure dei carabinieri. Il Sistri garantirà così trasparenza e legalità sull’82% dei rifiuti complessivi attraverso il controllo satellitare Gps e con un sistema di telecamere piazzate in tutte le discariche. Ma il Sistri sarà un toccasana anche per le aziende che non hanno nulla da nascondere. Le categorie obbligate a iscriversi al nuovo sistema di controllo sono tutte le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e quelle di rifiuti non pericolosi con più di dieci dipendenti. E le nuove tecnologie renderanno inutili i tre vecchi adempimenti cartacei che consentivano di avere dati sui rifiuti con due o tre anni di ritardo, rendendo impossibile attuare politiche efficaci.

Ora invece, il sistema di tracciabilità dei rifiuti darà una boccata di ossigeno alle circa 600mila aziende interessate che spesso dovevano distaccare un dipendente soltanto

per la burocrazia legata ai rifiuti. Per loro basterà una chiave Usb, come quella che serve per connettersi a Internet. Al resto ci pensa il sistema. Ma chi cerca informazioni in più potrà trovarle nel sito www.sistri.it.

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