C’è Totti, radio e Tv ai seggi

Forse quando hanno accettato l’incarico non immaginavano di dover affrontare un dilemma così «lacerante»: seguire la partita mondiale tra Italia e Australia (in campo lunedì alle 17), o fare il proprio dovere di scrutatore per le operazioni di spoglio del referendum? Nei seggi, ci sarà l’incognita tv: «Non esiste una norma che vieti espressamente di portare la televisione nel seggio - spiega l’avvocato Vivian Cordova, presidente di un seggio elettorale nel quartiere palermitano di Ballarò - ma i presidenti devono vigilare affinché nel seggio ci siano le condizioni necessarie per garantire la concentrazione e il regolare svolgimento delle operazioni di scrutinio. In ogni caso è il responsabile del seggio a dovere decidere. Personalmente non ho dubbi: sono contraria». In mancanza di televisioni, a Roma c’è chi si è munito di cellulare con minischermo. «L’ho comprato apposta per vedermi le partite ovunque - racconta Alessio, scrutatore a Trastevere». Gina Cerroni, presidentessa in una sezione del centro-storico, ha deciso di vietare qualsiasi radio o tv, anche mini. «Chi vuole vedere la partita - afferma - rinunci all’incarico». A Napoli, in caso di sovrapposizioni, sono pronti a seguire entrambi gli eventi. «La mia radio sul cellulare è gia pronta - dice Donato Sorvillo, presidente di una sezione nei quartieri spagnoli - certo non seguiremo il match in tv, non interromperemo le procedure, ma la partita la seguiremo. E poi speriamo di effettuare lo spoglio prima dell'inizio della partita».

Massimo rigore a Torino. «Il solo pensare di dare una sbirciatina alla televisione mentre si stanno contando i voti è scandaloso», afferma indignato Marco Delle Piane, presidente del seggio numero quattro alla scuola Pacchiotti di Torino.

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