Roma

Caccia aperta al serpente a sonagli nella pineta

Un serpente a sonagli nel cuore di Castelfusano. Da due giorni ha spopolato la pineta più amata dai romani. Avvistato domenica mattina da alcuni ragazzi, è stato subito dopo individuato e fotografato dalle guardie forestali. «Era in atteggiamento difensivo - raccontano sconvolti i guardiaparco -, raggomitolato su se stesso e con la testa alta, pronto a colpire chiunque si fosse avvicinato». Sono le 11,30: pochi secondi dopo il serpente dal morso letale scompare nel sottobosco. Inutili le ricerche fino a sera. Ma la caccia al rettile continua, senza sosta, il giorno successivo, coordinata da un gruppo di esperti zoofili giunti per l’occasione dalla capitale. Per ora senza esito. Un episodio che ha messo in allarme l’intero apparato di sicurezza della Riserva Statale del Litorale.
Come per la pantera avvistata nella campagna romana tra Tolfa e Cerveteri a più riprese dal 1990 in poi, l’animale ha scatenato una psicosi tanto che ieri pomeriggio sono stati davvero in pochi a imboccare i viali alberati. La notizia, diffusa dallo stesso Corpo Forestale dello Stato, fa in breve il giro dei notiziari on-line. Il rettile, in particolare, è stato avvistato fra via della villa di Plinio e la Colombo, lato «Tumuleti», ovvero nella porzione di bosco che confina con piazza del Cinghiale e il distaccamento del servizio giardini. Un’area abitata da immigrati senza fissa dimora, a ridosso della torre antincendio del Comune di Roma. La zona è diventata off limits. Secondo gli agenti del servizio Cites di Fiumicino, specializzati in animali esotici, si tratterebbe di un grosso esemplare di Crotalus Atrox, il più diffuso fra i rettili che vivono negli Stati Uniti sud-orientali e nel Messico. Un serpente più pericoloso di un pitone e che può raggiungere i 2 metri di lunghezza con un peso di 7 chili. «È dotato di due denti lunghi e cavi collegati alle ghiandole che secernono il veleno - spiega un veterinario -, che a volte restano conficcati nel corpo della vittima. Un morso da cui è difficile salvarsi visto che non esiste un antidoto.

Come ci sia arrivato fin lì non è difficile immaginarlo: un collezionista senza scrupoli ha pensato fosse il luogo ideale per abbandonarlo.

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