È caccia al complice del cileno e ai testimoni

Non si fermano gli interrogatori e gli accertamenti sul caso del vigile. In attesa dei risultati dell’autopsia, e tanto per sgombrare il campo da dubbi inutili, ieri il dirigente della squadra mobile Alessandro Giuliano ha dichiarato che, dagli accertamenti fatti sinora - gli interrogatori dei colleghi del vigile e la rassegna dei fotogrammi delle telecamere della zona - emergono due certezze: il giorno della sparatoria i fuggitivi erano sicuramente in due, il cileno e un complice che è poi fuggito, tuttavia, contrariamente a quanto sostiene Amigoni (nella foto), non ci sarebbero finora elementi validi a ritenere che gli stranieri avessero un arma.
Un punto fermo, quello della polizia, molto importante. Soprattutto se sommato alla dichiarazione, seppure discordante, del testimone sentito martedì da Tgcom 24: lo stesso passante che ha confermato che i due fuggitivi non erano armati ha parlato però di due colpi di pistola, mentre agli atti risulta un solo colpo mancante dall’arma dell’agente.
«Aspettiamo che questo testimone, ed eventualmente anche altri, si facciano vivi con noi: le loro parole, per quanto veritiere, non hanno valore per l’inchiesta a meno che non vengano raccolte dal nostro personale e verbalizzate» ha aggiunto Giuliano, aggiungendo solo che, secondo le prime informazioni giunte dalla Spagna, la Seat Cordoba su cui viaggiavano i due fuggitivi non risulta intestata alla vittima ma non sarebbe neanche un’auto rubata.
Gli investigatori ieri mattina hanno anche riproposto una ricostruzione più esatta dei fatti di lunedì pomeriggio a Lambrate, precisando che l’inseguimento tra l’auto con a bordo i quattro vigili vigili e la Seat Cordoba sarebbe avvenuto in poche decine di metri. I ghisa in macchina sono arrivati in via Crescenzago per una rissa ma al loro arrivo in strada non c’era più nessuno. Così, mentre rientravano, tra la via Palmanova e via Crescenzago hanno notato la Seat contromano e le si sono messi alle calcagna.
Intanto stamattina il cadavere di Marcelo Valentino Gomez Cortes sarà sottoposto all’autopsia.

Si chiarirà così un elemento fondamentale per l’inchiesta e cioè se il cileno è stato colpito o meno alle spalle dal proiettile sparato da Amigoni. Partendo dai risultati degli esami autoptici, poi, la Scientifica ricostruirà la traiettoria del proiettile che ha ucciso il cileno per stabilire da quale distanza sia partito.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica