«Il Pd è in una crisi drammatica di leadership e di strategia». Così, ai microfoni di CNRmedia, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. «Il Pd - lamenta il Filosofo del Pd - non riesce a tenere la barra ferma su una scelta che è stata in qualche modo assunta che è stata quella di guardare verso lUdc. Da questa linea di principio non riesce a fare seguire azioni coerenti, regione per regione, comune per comune». Sulle prospettive politiche future Cacciari non è ottimista: «Credo che questo bipolarismo non abbia più ragione dessere. Ma ogni movimento politico che vediamo oggi è solo un predisporre le truppe in vista della fine della legislatura e fino a quel momento nulla di concreto potrà succedere». Quanto poi alla sua Regione, il Veneto, il primo cittadino del capoluogo non vede grandi possibilità, per il centrosinistra, di battere il candidato del centrodestra, il leghista Luca Zaia: «Ci vorrebbe un piccolo miracolo - avverte -, possibile solo se si formasse un vero e proprio partito del presidente capace di unire, oltre al Pd e ai cattolici, tutte le anime contrarie alla Lega della destra». Però, ha concluso: «Ci vorrebbe uno sforzo di fantasia che al momento proprio non si vede». Proprio Cacciari, solo un paio di giorni fa, per la corsa in Veneto aveva proposto il nome del direttore della Cgia di Mestre, «mister partita Iva» Giuseppe Bortolussi.
Il responsabile dellassociazione delle piccole imprese e dellartigianato ieri si è detto disponibile alla corsa: «Se cè lunità di una coalizione ampia che comprenda lUdc, il Pd e anche lItalia dei valori, se loro ci stanno, io sono a disposizione». Lipotesi però ha creato scompensi in coalizione. LUdc infatti si è detta indisponibile a rinunciare al proprio candidato, Antonio De Poli. Il Pd? Non pervenuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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