«I sottoscritti consiglieri comunali hanno deciso di rassegnare le proprie dimissioni per porre fine ad una legislatura caratterizzata da un immobilismo senza più sbocchi e da una impopolarità senza precedenti». Per niente morbida la lettera che ha sfiduciato ieri Antonio Brazzini, sindaco di Cerveteri, a opera della «maggioranza» del consiglio comunale. Già, perchè da diversi mesi la giunta Brazzini, una coalizione «anomala» che andava dallUdc ai Ds, non possedeva più la maggioranza in consiglio comunale. «Avevamo chiesto le larghe intese per garantire almeno le linee elementari di sviluppo - spiega Guido Rossi, consigliere comunale di Forza Italia - ma questa possibilità è stata rifiutata». Molti i problemi che coinvolgono il comune di Cerveteri. «Dai debiti della Multiservizi, allaccantonamento del Patto Territoriale degli Etruschi in favore di niente, alla mancanza di prospettive dopo i conferimenti dellUnesco: il sindaco ha dimostrato di non sapere gestire le questioni di grande importanza, come quelle di ordinaria amministrazione - continua Rossi -. Ecco, quindi, la decisione di procedere alle dimissioni». Il documento è stasto firmato dai consiglieri Renato Arseni (Udc), Cesare Bravi (Nuovo Psi), Francesco Di Giancamillo (An), Riccardo Ferri (Mpa), Luigi Geronzi (An), Gabriele Lancianiese (An), Salvatore Orsimando (An), Alessio Pascucci (Lista Civica - Brazzini), Luca Piergentili (Fi), Guido Rossi (Fi), Ezio Vannoli (Fi), ed Enrico Rinaldi (Ds).
La sfiducia è arrivata in contemporanea con la denuncia per omissione di atti dufficio presentata alla Procura della Repubblica dal principe Sforza Ruspoli: «La motivazione riguarda il totale immobilismo con cui il sindaco ha tenuto in ostaggio il consiglio comunale». La denuncia integra il procedimento di diffida che il principe aveva presentato nei confronti del sindaco e del presidente della Provincia: «Questa gestione ambigua aveva bloccato il cammino intrapreso dagli imprenditori con ladesione al Patto territoriale degli Etruschi, il quale era finalizzato alla creazione di nuovi posti di lavoro». Sforza Ruspoli aveva già denunciato il fatto, infatti, «che la situazione creatasi rischiava di favorire taluni comitati di affari a causa di omesse comunicazioni a Palazzo Valentini, dove in questi giorni è in discussione il Piano Territoriale di coordinamento provinciale».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.