Caffarella Uno dei 2 stupratori aveva già colpito

Dovranno essere ripetute le comparazioni del test del Dna effettuato nei confronti dei due romeni accusati dello stupro della Caffarella. I primi risultati, infatti, non inchioderebbero con certezza i due arrestati: i loro profili genetici non corrisponderebbero in maniera univoca a quelli rilevati dalle tracce biologiche ritrovate sui vestiti e sul corpo della giovane vittima. Gli investigatori hanno chiesto quindi nuovi riscontri. Era il pomeriggio del giorno di San Valentino, circa le sei del pomeriggio, quando una coppia di fidanzatini, 14 anni lei, 16 anni lui, era stata aggredita vicino al parco della Caffarella.Picchiato lui, gettato a terra più volte e minacciato; lei costretta a un rapporto orale. Infine, prima di fuggire, la rapina: via soldi e cellulari degli sfortunati fidanzatini. Qualche giorno dopo i due presunti responsabili finirono però in manette. Soprattutto grazie alle precise testimonianze delle vittime e poi al riconoscimento ufficiale. Karol Racz, 36 anni, ha sempre negato ogni responsabilità, mentre Alexandru Isztoika Loyos, 20 anni, dopo aver inizialmente confessato ha ritrattato . Racz, tra l’altro, è stato riconosciuto anche dalla donna di 41 anni violentata il 21 gennaio nel quartiere romano di Primavalle. In ogni caso tra Procura e investigatori resta ferma la convinzione della validità dell’impianto accusatorio nei confronti dei due romeni.

I risultati di questa seconda tranche di analisi saranno a disposizione di inquirenti ed investigatori già in settimana. E a giorni è in programma l’udienza del tribunale del Riesame al quale si sono rivolti i difensori dei due per sollecitare la revoca della misura cautelare in carcere.

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