Cagliari, morto intossicato alla raffineria Saras La polemica della Cgil: operai in sciopero 8 ore

Tre operai stavano effettuando un lavoro di manutenzione in un impianto di Cagliari e sono stati storditi dalle esalazioni tossiche: un morto e due feriti. Già due anni fa un incidente simile nello stabilimento

Cagliari, morto intossicato alla raffineria Saras 
La polemica della Cgil: operai in sciopero 8 ore

Cagliari - Un morto e due feriti. E' il bilancio di un incidente avvenuto all'interno della raffineria Saras di Sarroch, in provincia di Cagliari, dove tre operai sono stati intossicati.

L'incidente I tre, dipendenti di una ditta esterna, stavano effettuando lavori di pulizia di una sostanza tossica in un impianto per la pulizia dello zolfo dello stabilimento della famiglia Moratti. Due di loro erano all'interno, ma le esalazioni li avrebbero storditi e resi incoscienti. Un terzo collega, precipitatosi in loro soccorso, è scivolato dalle scale dell’impianto ed è caduto a terra procurandosi diversi traumi. Tutti e 3 sono stati immediatamente ricoverati, ma uno di loro, il 25enne siciliano Pierpaolo Pulvirenti, ha avuto un arresto cardiaco ed è stato trasferito in rianimazione, dove è morto.Gravi anche le condizioni di Gabriele Serrano, 23 anni, ricoverato all’ospedale Brotzu di Cagliari. Non destano, invece, preoccupazione quelle di Luigi Catania, il terzo operaio coinvolto nell’incidente.

Operai in sciopero Questa mattina i sindacati della raffineria hanno proclamato otto ore di sciopero. "Le otto ore di sciopero hanno proprio il significato della ribellione di fronte a uno stabilimento che ha dimostrato altre volte, anche sul piano dell’inquinamento, di non avere troppo rispetto per il territorio e per chi vive e lavora lì", accusa il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa. Secondo il sindacalista, la dinamica dell’incidente di ieri sera, "sovrapponibile a quello di due anni fa, dimostra che nella raffineria più grande del Mediterraneo non c’è attenzione per la sicurezza dei lavoratori".

Già il 26 maggio del 2009, infatti, nello stesso stabilimento morirono asfissiati tre operai di Villa San Pietro, Luigi Solinas, 26 anni, Daniele Melis di 30 e Bruno Muntoni di 56, mentre pulivano una cisterna. Le famiglie degli operai furono risarcite con una somma di 5 milioni di euro versati dalla famiglia Moratti quale indennizzo per le vittime.

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