LItalia raccontata attraverso il calcio, ovvero amarcord del Belpaese parlando amabilmente di football raccontandolo dagli anni Trenta a oggi. Una sorta di uovo di Colombo, nulla da eccepire, andato in scena al Vittoriano per far da cornice al talk show «Gli italiani nel pallone. La nostra storia, il nostro calcio» (organizzato dal Museo del Calcio e diretto da Studio Ghiretti) cui hanno partecipato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, il sovrintendente Umberto Broccoli e Antonio Ghirelli, autore fra laltro di scritti sul «pallone» che potrebbero tranquillamente essere equiparati a una sorta di Divina commedia della materia.
Insieme al presidente della Fondazione «Museo del calcio» Mario Valitutti, i quattro hanno snocciolato informazioni e ripercorso più di ottantanni di calcio, partendo dal momento in cui a Stoccolma venne ufficializzata lassegnazione del Mondiale del 34 allItalia fino alla conquista della Coppa del Mondo avvenuta sotto il cielo di Berlino tre anni fa. Un momento magico sepolto ormai da una crisi irreversibile del nostro calcio. Da Piola e Meazza alla tragedia del Grande Torino, da Facchetti a Pablito, da Vittorio Pozzo allepopea bearzottiana, il poker di esperti ha letteralmente sbigottito la platea descrivendo minuziosamente pagine dun passato che - maledetto! - non torna, riuscendo nel contempo a toglierci da sopra la polvere del tempo. Così è stata descritta la figura di Dino Zoff che alza la coppa del mondo dell82 più in alto che può, «perché il mondo la veda bene», come raccontava Giorgio Tosatti e licona-Riva come personaggio simbolo della nazionale.
I racconti della patria pedata hanno dato la stura per parlare degli «italiani brava gente», che grazie alle vittorie si sono ritrovati uniti e amici sotto ununica bandiera. Lincontro ha rappresentato loccasione per sottolineare le iniziative che la Fondazione del Museo a partire dal prossimo settembre svilupperà in coordinamento con la Figc. Lo start sarà offerto da mostre su tutto il territorio nazionale in collaborazione con le amministrazione locali per offrire la possibilità a giovani e meno giovani di conoscere i contenuti e i messaggi proposti dalla Fondazione.
Obiettivo primario, quello di regalare un nuovo slancio all'attività che il Museo porta avanti da anni nel nostro Paese per evitare che si disperdano momenti unici, «attimi» che uniscono intere generazioni e volti indimenticabili presenti nella memoria di tutti gli italiani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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