Inizia l'era Gattuso: "Andremo al Mondiale. In ritiro anche chi sta male. Serie A? Troppi stranieri"

Gennaro Gattuso è stato presentato alla stampa: dall'obiettivo del Mondiale al caso Acerbi, dal nuovo trattamento per i calciatori infortunati alla risposta al senatore Ignazio La Russa, ecco le prime dichiarazioni del neo Ct della Nazionale

Inizia l'era Gattuso: "Andremo al Mondiale. In ritiro anche chi sta male. Serie A? Troppi stranieri"
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Il grande giorno è arrivato: oggi inizia ufficialmente l'era di Gennaro Gattuso come Ct della Nazionale italiana presentato alla stampa all'Hotel Parco dei Principi di Roma. L'ex calciatore ha risposto alle numerose domande dei giornalisti presenti mettendo in risalto soprattutto alcuni punti fondamentali tra i quali l'obiettivo primario di riportare l'Italia a dispuntare un Mondiale di calcio, competizione dalla quale è assente ormai da due edizioni.

Obiettivo Mondiale

"Tornare al Mondiale per il nostro calcio è fondamentale: mi aspetta un lavoro difficile, ma di facile nella vita non c'è nulla", ha dichiarato Gattuso che sostituisce Luciano Spalletti esonerato dopo il pesante ko in Norvegia. "Sento spesso dire che il nostro calcio non ha talenti: ma i giocatori ci sono, serve metterli nelle condizioni di dare il loro meglio". Con le idee subito chiare, il neo Ct ha spiegato che sedere sulla panchina della Nazionale "è un sogno che si avvera, non sarà facile, c'è tanto da lavorare ma c'è la consapevolezza che si può fare un grandissimo lavoro, c'è da lavorare, andare in giro, entrare nella testa dei giocatori".

Troppi stranieri in serie A

Gattuso ha rispolverato una tematica sempre molto attuale ma a volte quasi dimenticata e poco dibattuta, ovvero il tema dei calciatori stranieri che militano nel massimo campionato italiano. "In Serie A il 68% di giocatori stranieri e 32% di giocatori italiani è un dato che ci deve far riflettere, a livello giovanile è stato fatto un grandissimo lavoro ma dopo l'U19 i giocatori si perdono per strada. Questo è il problema più grande, il cambiamento da fare. La parola paura non deve esistere, altrimenti non si va da nessuna parte", ha sottolineato Gattuso.

Nessuno sconto agli infortunati

Nell'ultimo periodo è capitato, spesso, che alcuni calciatori lamentassero infortuni e indisponibilità che non gli consentivano di poter essere arruolati per allenamenti e gare o che addirittura non rispondendavo "presente" alla convocazione. La linea Gattuso, da questo punto di vista, sarà completamente diversa come ha dichiarato il neo Ct senza mezzi termini. "Cosa penso dei 'no' alla Nazionale? Chi viene in Nazionale - spiega il ct - anche se ha un problemino deve cercare di restare a Coverciano. Abbiamo tutto per gestire i giocatori lì. Se vogliamo essere credibili e non creare delle scuse o un precedente, chi è convocato in Nazionale sta a Coverciano come ai miei tempi. Poi se non riusciamo a guarire il giocatore, allora torna al club di appartenenza".

A tal proposito, ha fatto sottitendere che indossare la maglia azzurra è un onore oltre che un privilegio. I giocatori devono andare a mille all'ora, 5-6 giocatori li ho allenati e sanno che bisogna pedalare, andare, preferisco che quando scendono in campo la squadra lavora con serietà e massimo impegno. Fuori dal campo non do importanza, non posso fare il sergente di ferro o il poliziotto".

La risposta a La Russa

Infine, ha risposto senza voler però polemizzare alla frase espressa dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, che di recente ha espresso dubbi sulla scelta del nuovo tecnico al presidente della Figc, Gabriele Gravina. "Con La Russa non voglio fare alcuna polemica. Spero solo di fargli cambiare idea, di portare l'Italia al Mondiale per fargliela cambiare", ha dichiarato Gattuso.

Il caso Acerbi

Prima che lasciasse la Nazionale, Spalletti aveva chiamato l'interista Acerbi per l'emergenza in difesa nel match poi perso nettamente in casa della Norvegia ricevendo un secco no e polemiche successive nei confronti dell'ex Ct che gli avrebbe mancato di rispetto. Gattuso taglia subito la testa al toro spiegando che Acerbi non farà parte del progetto. "Non ho parlato con Acerbi che sta dando tanto al calcio, non è una problematica che ha toccato me.

Da parte mia però ci saranno scelte diverse. Nulla contro di lui, ma tra i 35 che ho chiamato non c'era", aggiungendo che rimane "grande rispetto e stima. Ho chiamato altri giocatori più giovani e che penso ci possano dare qualcosa, vedremo".

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