
C'è chi dice «no grazie» alla maglia azzurra e chi invece, di ritorno dopo un anno, non sta nella pelle dalla felicità: a maggior ragione al termine di una stagione in cui ha anche vinto un trofeo da protagonista. E se più di qualcuno ha provato a tirarlo per la giacchetta nel tentativo magari di invitarlo alla polemica, Riccardo Orsolini ha sempre evitato facendo parlare il campo: 15 gol e 5 assist soltanto in campionato con la maglia del Bologna, una Coppa Italia all'attivo e un sorriso largo così quando Spalletti lo ha (ri)chiamato: non vestiva l'azzurro dal 4 giugno dello scorso anno, quando proprio al Dall'Ara aveva disputato il primo tempo dell'amichevole contro la Turchia. «Essere di nuovo qui mi riempie di orgoglio così ieri ad Azzurri live, il format in onda su Vivo Azzurro TV e sui canali social della Nazionale -. Mi mancava e ho fatto di tutto per esserci». Orso classe 1997 pensa positivo e potrebbe anche essere una delle carte a sorpresa giovate dal ct in occasione del doppio impegno contro Norvegia e Moldova, già fondamentale per la qualificazione al Mondiale 2026: «Viviamo questi giorni in maniera serena, consapevoli delle nostre qualità. In Norvegia ci aspetta una partita tosta, ma faremo di tutto per vincere: vogliamo andare al Mondiale. Personalmente, la vittoria della Coppa Italia mi ha trasmesso enorme entusiasmo, diventato linfa vitale per arrivare in Nazionale dopo le fatiche di una stagione: l'orgoglio e lo spirito di appartenenza in azzurro fanno scivolare tutto».
Discorso analogo riguarda anche Giacomo Raspadori, diventato nella parte finale della stagione l'uomo cui si è aggrappato il Napoli per lo sprint che ha portato alla vittoria dello scudetto: l'azzurro dell'Italia lo ha frequentato decisamente più di Orsolini (38 presenze e 8 gol: 7 e 2 quelle del compagno), quasi sempre però da precario: «Aver vinto il campionato è stato fantastico le sue parole -. Adesso però pensiamo solo all'Italia».
Per lui, anche la particolarità dell'appuntamento di lunedì contro la Moldova a Reggio Emilia: «In quello stadio, con la maglia del Sassuolo, sono diventato un uomo. E al Mapei Stadium ho anche realizzato il mio primo gol in Nazionale (contro la Lituania, l'8 settembre 2021, ndr): spero, in quello stesso impianto, di riuscire a costruire ricordi altrettanto belli».
L'Italia pallonara gliene sarebbe grata, così come lo sarebbe nei confronti del neo-campione d'Europa Donnarumma in versione saracinesca: «Ho festeggiato tanto, ma ora sono concentrato sulla Nazionale. Ci aspettano due partite importanti in cui ci sarà da battagliare, ma la prima contro il Norvegia sarà certamente la più importante: dobbiamo assolutamente andare al Mondiale».