Conte e quella voglia di sfatare il tabù dei bis mancati

Da Bianchi a Bigon al post Spalletti: il Napoli non ha mai vinto due scudetti di fila

Conte e quella voglia di sfatare il tabù dei bis mancati
00:00 00:00

Provaci ancora Antonio. Davanti a Conte si apre di nuovo la possibilità di riscrivere la storia.

Perché per la prima volta il Napoli potrebbe riuscire nell’impresa di bissare subito lo scudetto, cosa mai riuscita né a Bianchi (campione nell’87, rimontato dal Milan e 2° nell’88), né a Bigon (campione nel ’90 e tristemente 8° l’anno seguente) e ovviamente nemmeno a Spalletti, dileguatosi dopo il tricolore del 2023, con la squadra finita in mano a Garcia, poi a Mazzarri e infine a Calzona con il risultato di un disastroso 10° posto da campioni in carica. Questa volta però le premesse sono diverse, perché il Napoli è tra le squadre che si sono rinforzate sul mercato e negli occhi di Conte c’è sempre quel sacro furore che potrebbe portare gli azzurri a rompere anche questo tabù.

«Bisogna baciare le figurine di questi ragazzi che hanno vinto due scudetti in tre anni», la butta lì il tecnico leccese, come a dire che questa squadra ha già fatto tanto negli anni del post dittatura juventina in cui nessuno ha saputo ripetersi per due anni di fila. Certo, lui potrebbe portare l’esperienza di uno che ce l’ha già fatta da altre parti, aprendo proprio quell’irripetibile leggenda bianconera con i primi tre dei 9 scudetti consecutivi, e riprendendo a vincere in Inghilterra con il Chelsea, subito dopo aver chiuso la parentesi da ct azzurro. Un Napoli che ha aggiunto una star come Kevin De Bruyne a un centrocampo che era già un punto di forza nell’ultima stagione, mettendo i tre moschettieri Anguissa, Lobotka e McTominay al servizio del D’Artagnan belga. Anche se De Bruyne arriva sotto il Vesuvio nella fase calante di una ormai lunga carriera. Ma se la classe non è acqua potrà ancora farci divertire. Cosa che non riuscirà invece al suo connazionale Lukaku (in attesa del probabile sostituto Hojlund), almeno nella prima parte del torneo.

Ma Conte non drammatizza: «È un infortunio pesante, ma l’anno scorso in situazioni simili (pensiamo anche alla fuga di Kvaratskhelia, ndr) abbiamo reagito: sembrava che crollasse tutto e invece i ragazzi hanno risposto alla grande. Abbiamo sofferto ma ce l’abbiamo fatta, altrimenti alzo le mani e mi ritiro». Ma non sembra nelle sue corde.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica