Calcio

Punti di forza e di debolezza: le avversarie di Atalanta e Roma in Europa League

Alle 18.45 l’Atalanta scende in campo in Portogallo, alle 21.00 la Roma di Mourinho fa il suo esordio all’Olimpico contro gli svizzeri. Proviamo a capire come sono le due avversarie delle italiane in Europa League

Sporting Clube de Portugal (Instagram)
Sporting Clube de Portugal (Instagram)

La seconda giornata di Europa League si preannuncia insidiosa per le due italiane. Alle 18.45 l’Atalanta di Gian Piero Gasperini scende in campo allo “Estádio José Alvalade” di Lisbona contro lo Sporting. I ragazzi di Rúben Amorim sono primi in campionato con un punto in più del Benfica campione in carica e tre in più del Porto. Sei vittorie e un solo pareggio, con 15 gol realizzati e solamente 6 concessi. Nella prima giornata di Europa League vittoria per 2-1 in rimonta sugli austriaci dello Sturm Graz.

Lo Sporting Club de Portugal non ha di certo bisogno di presentazioni, ha lanciato Cristiano Ronaldo nel calcio che conta e già lo scorso anno si è reso protagonista della competizione, rendendo complicatissima la vita alla Juventus proprio in questa competizione. 3-4-3 a trazione offensiva, spesso disposto anche con il 4-2-3-1, con il tecnico che ha confermato quasi tutti i titolari della scorsa stagione (la cessione più remunerativa è stata quella di Manuel Ugarte al Psg per 60 milioni), andando a puntellare la rosa con elementi di assoluto valore, come Morten Hjulmand, acquistato dal Lecce per 18 milioni di euro o quella di Viktor Gyokeres.

Amorim preferisce far fare molto possesso palla ai suoi, costruendo l’azione dal basso con il terzetto difensivo o andando ad evadere un eventuale pressing alto cercando gli esterni d’attacco. Perso il possesso palla adotta immediatamente un pressing alto cercando l’immediata aggressione al portatore di palla e in caso di riconquista tenta immediatamente di far ripartire l’azione. In fase di non possesso, invece, sempre i due esterni ad abbassarsi – altrettanto fanno i due laterali del tridente – trasformando la disposizione tattica in un 5-4-1. È, quindi, dal citato terzetto difensivo che nasce l’attacco, con l’estremo difensore Antonio Adan che è il primo costruttore dell’azione. I tre dietro – Diomandé, Inacio e Coates (St. Juste è infortunato) – sono dotati sia di buona tecnica che di notevole qualità con i piedi, oltre ad essere molto fisici. Prima missione quella di servire Hjulmand a centrocampo per far partire l’azione (in alternativa il primo costruttore, come spesso avviene nei sistemi difensivi a 3, è uno dei centrali, in questo caso Inacio).

Punti di forza: squadra molto giovane formata da giocatori di ottima qualità e prospettiva a cui piace giocare e rischiare la giocata; pressing aggressivo; ottimi dribblatori nell’uno contro uno per cercare la superiorità numerica.

Punti di debolezza: poca esperienza in campo internazionale per i giovani; poca concretezza in fase offensiva; catene laterali con esterni di centrocampo poco attenti e reattivi in fase difensiva.

Il bomber: Viktor Gyokeres e Paulinho, 5 gol rispettivamente in 6 e 7 partite

Da tenere d’occhio: Pedro Goncalves

Probabile formazione (3-4-3): Adan; Diomandé, Coates, Inacio; Esgaio, Hjulmand, Morita, Santos; Edwards, Goncalves, Gyokeres.

Servette
Servette FC (Instagram)

Per la Roma vincitrice alla prima in terra moldava ci sono adesso gli svizzeri del Servette. In uno stadio Olimpico che si preannuncia, per l’ennesima volta, tutto esaurito, i grenats di René Weiler dovranno riscattare la sconfitta interna alla prima contro lo Slavia Praga per 0-2. Gli svizzeri sono tornati alla vittoria nell’ultimo turno di campionato dopo tre sconfitte consecutive e un pareggio. Di solito il tecnico di Winterthur manda in campo i suoi con il più classico dei moduli, il 4-4-2.

Il classe 1995 Enzo Crivelli è il bomber di una squadra che sta attraversando un momento difficile. Le discussioni sull’operato di Weiler, infatti, non accennano a diminuire. Accanto a Crivelli, che nell’ultimo periodo ha perso il posto da titolare a scapito di Guillemonot (alle volte anche di Antunes per cercare l’utilizzo di una seconda punta agile e di movimento che, però, solitamente agisce da esterno nei quattro di centrocampo), gioca l’ivoriano Chris Bedia, che ha realizzato 5 gol in 9 uscite stagionali. A servire i due attaccanti sono Stevanovic e Antunes (o Kutesa), che favoriscono il trasformarsi, in fase di possesso, dello schieramento in un 4-2-4. Dai piedi degli esterni, infatti, nascono le migliori occasioni per gli svizzeri, attraverso continui traversoni nell’area di rigore della squadra avversaria. Esterni che vengono spesso assistiti dai due terzini – Bolla (o Tsunemoto) e Mazikou – che spesso si sganciano per sovrapporsi. Lo sviluppo del gioco a centrocampo è la fase meno utilizzata dal Servette, visto che gli esterni o si allargano per creare ampiezza e spazio o cercano il cross per servire le due punte.

Altra soluzione utilizzata in fase di rifinitura dagli svizzeri è quella del movimento di una delle due punte fra le linee che riceve e distribuisce sulle corsie laterali per poi sfruttare un possibile due contro uno con l’aiuto del terzino in sovrapposizione. Altra soluzione utilizzata è sviluppare la trama offensiva servendo immediatamente i due terzini, che a loro volta sfruttano l’ampiezza cercando di guadagnare campo, per poi verticalizzare saltando le linee avversarie o favorendo il rapido scambio con gli esterni a centrocampo.

Punti di forza: continue sovrapposizioni sulle fasce per cercare la superiorità numerica; tanti centimetri utilizzabili sia in fase difensiva che offensiva sulle palle inattive; linea stretta tra difesa e centrocampo che favorisce il raddoppio sul portatore

Punti di debolezza: poca pericolosità offensiva; centrali difensivi forti fisicamente ma non molto veloci; poca esperienza internazionale per la squadra e i suoi componenti

Il bomber: Chris Bedia, 5 gol in 9 partite

Da tenere d’occhio: Chris Bedia

Probabile formazione (4-4-2): Mall; Tsunemoto, Onguéné, Rouiller, Mazikou; Antunes, Douline, Cognat, Stevanovic; Guillemenot, Bedia.

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