
Il Milan si riprende le sfide milanesi con il Napoli. E lo fa alla maniera delle squadre capaci di soffrire e di difendersi, con le unghie e con gli artigli, nella mezz'ora finale dopo il rigore dell'1 a 2 di De Bruyne e l'espulsione di Estupinan. Lo fa grazie a quello spettacolare primo tempo scandito dal talento tecnico di Pulisic che suggerisce il primo sigillo e firma il secondo. La prima sconfitta del Napoli campione d'Italia è figlia proprio di questa fragilità mostrata nella prima frazione dinanzi al piano diabolico di Allegri. Quello che stupisce è la resistenza feroce dinanzi all'assedio napoletano.
Non c'è nemmeno il tempo di annotare le assenze di mezza difesa napoletana che uno dei sostituti chiamati al debutto, Marianucci, dopo meno di 3 minuti, perde lo sprint con Pulisic spalancando all'americano la sua trequarti. Comodo a quel punto è l'assist per Saelemaekers arrivato sull'altro lato per firmare il lampo accecante dell'1 a 0. Conte invita i suoi a non perdere il filo del gioco e a tessere la tela che prevede il palleggio ripetuto allagando la metà campo del Milan trovando qualche sbocco ma senza lasciare il segno. Il piano di Allegri è evidente, già visto col Bologna: nasconde i suoi dentro la tana e appena riescono a liberarsi della morsa napoletana firmano una, due, tre ripartenze da far venire i brividi. Sulla prima Fofana (ignorando Gimenez smarcato), lanciato dal genio balistico di Pulisic sfiora la traversa, sulla seconda nata dal blitz autoritario di Pavlovic con sponda di Fofana, capitan America trova il 2 a 0 che fulmina Meret anche per colpa di una deviazione amica. Modric comanda da dietro e si lascia ammirare per una serie di lanci che spezzano l'assedio azzurro mentre il Napoli si presenta minaccioso in area con Mc Tominay, poi con Di Lorenzo in ritardo e infine con Anguissa che di testa manca il gol sull'assist al bacio di Politano, il migliore dei suoi.
Nella ripresa la svolta napoletana alla sfida. A furia di puntare sui duelli aerei, il Napoli si procura l'occasione migliore grazie al colpo di testa di Mc Tominay che Maignan devia corto; su Di Lorenzo in agguato interviene con una trattenuta Estupinan. L'arbitro Chiffi fischia il rigore, il var lo richiama al fine di correggere il giallo in rosso per il colombiano. De Bruyne, dal dischetto, è una sentenza. Allegri cerca qualche rammendo: subito fuori Pulisic, il magico eversore, e dentro Bartesaghi, più tardi tocca anche a Leao e Athekame offrire le risorse per resistere in dieci nel fortino rossonero.
Conte tenta la mossa del cavallo: dentro in 3 (Elmas, Neres e Lucca) rinunciando a De Bruyne, Mc Tominay e Hojlund, l'artiglieria pesante. Rabiot salva su Elmas, Neres scheggia l'incrocio dei pali, Maignan e gli altri (con Loftus Cheek nella mischia) fanno il resto, compreso Modric specialista nell'intercettare palloni preziosi.