
Se hai un cognome da campione pensaci bene prima di intraprendere la carriera di tuo padre (o di tua madre). Potresti scottarti. Ma, se hai un carattere ignifugo e un talento d’amianto, nulla (o quasi) ti è precluso. E comunque, se ne sei convinto, vale comunque la pena provarci. Nella peggiore delle ipotesi puoi sempre cambiare in corsa. Magari rimanendo nello stesso ambiente. Come è appena accaduto al figlio di Francesco Totti e Ilary Blasi, il 19enne Cristian, che si è già ritirato dal football giocato per entrare in quello impiegatizio della “Totti Soccer School”: da una carriera sul campo morta ancora prima di nascere a una dietro la scrivania nata sperando con non muoia con la medesima rapidità. Comunque sua, auguri. Incoraggiante, per Cristian (e tutti i “figli di…”), c’è il precedente del figlio di David Beckham e Victoria Adams, il 22enne Romeo il quale, dopo aver capito che i gol non erano la sua specialità, ha soazzato il pallone in tribuna mettendosi a palleggiare nel campo della moda dove - pare - stia ottenendo migliori risultati che in quello di calcio. Decisamente drammatico invece il destino del figlio dell’impareggiabile Pelé, il 52enne Edinho, che in gioventù provò a fare il portiere in varie squadre brasiliane finendo però sui giornali non per esaltanti prestazioni sportive bensì per drammatiche vicissitudini giudiziarie legate al narcotrafficante. Rimanendo nella categoria “figli d’arte”, da segnalare la second life di Diego Armando Maradona (junior) che quando il mitico Pibe de oro era ancora in vita ambiva (ovviamente invano) a ripercorrere le orme paterne, ma di recente si è tolto qualche bella soddisfazione nel ruolo di allenatore di squadre di categoria inferiore in Italia e all’estero. Intanto il figlio di Alex Del Piero, il 18 Tobias, è stato ingaggiato dalla Sanremese sperando che dalla serie D possa andare sempre più su. Le statistiche non sono del resto sconfortanti: su Wikipedia c’è infatti un elenco di centinaia di nomi di figli (o parenti stretti) di campioni del passato che sono riusciti nell’impresa di replicare (o addirittura superare)i successi dei celebri avi, come nel caso di Sandro Mazzola rispetto al padre Valentino perito nella strage di Superga. In Italia non mancano altri esempi: da Bobo Vieri a Carlo Cudicini, da Federico Chiesa a Daniel Maldini (il cui padre Paolo è a sua volta “figlio di…” Cesare).
E poi stranieri ben noti anche nel nostro Paese: Marcus Thuram, figlio di Lilian Thuram; Giovanni Simeone, figlio di Diego Simeone; Justin Kluivert, figlio di Patrick; Enzo Zidane, figlio di Zinedine; Francisco Conceiçao, figlio di Sérgio Conceiçao. Morale: quando il gioco si fa duro, i figli duri cominciano a giocare. Astenersi mollaccioni…