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"Gestione disastrosa". L'arbitro Di Bello fermato per un mese dopo Lazio-Milan

Giudicata negativa la direzione arbitrale di Di Bello in Lazio-Milan. Il fischietto di Brindisi sarà fermato per almeno tre giornate

"Gestione disastrosa". L'arbitro Di Bello fermato per un mese dopo Lazio-Milan

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Resterà fermo per almeno un mese l'arbitro Marco Di Bello, finito nell'occhio del ciclone dopo l'anticipo del venerdì Lazio-Milan, vinto 1-0 dai rossoneri con un gol di Okafor nei minuti finali. Il fischietto di Brindisi ha preso delle decisioni decisamente discutibili, con ben tre giocatori biancocelesti espulsi (Pellegrini, Marusic e Guendouzi), scatenando le proteste dei giocatori in campo, dei tifosi e anche del presidente Lotito nel post partita.

La direzione di gara non è per niente piaciuta all'AIA, che nella giornata di oggi ha deciso per lo stop. Di Bello per almeno tre giornate non dirigerà partite di Serie A. Manca ancora la decisione ufficiale ma per almeno 30 giorni difficilmente l'arbitro pugliese tornerà su un campo della massima serie. Al di là delle valutazione degli episodi, gli viene imputato di non aver saputo gestire la partita, trasformatasi anche per colpa sua in una vergognosa rissa da saloon, con 11 ammoniti e 3 espulsi. Decisamente un pessimo spettacolo.

In questi anni più di una volta, Di Bello ha commesso errori decisivi. Uno, molto vistoso, all’inizio di questa stagione: fu lui a non vedere il rigore clamoroso in Juventus-Bologna, per fallo evidente di Iling Junior su Ndoye a due passi dalla porta bianconera, con Perin a terra: il contatto è solare, ben visibile anche dal vivo, senza bisogno di replay, sarebbe rigore ed espulsione, ma l’arbitro Di Bello tira dritto motivando alle panchine che i due "sono arrivati insieme sul pallone". Anche dopo quell'errore subì uno stop di un mese.

Tutti gli errori di Di Bello

Sono tanti gli episodi che hanno visto Di Bello, protagonista in negativo, nella partita dell'Olimpico. Nel primo tempo l'arbitro non ha concesso il rigore alla Lazio su un contatto tra Maignan e Castellanos. Questa è stata l'unica decisione ritenuta corretta.

Poi, da lì o quasi, succede il patatrac. Al minuto 57' il primo episodio che ha scatenato le polemiche, l'espulsione di Luca Pellegrini: Castellanos rimane atterra con le mani sul volto dopo un contrasto con Bennacer, la palla finisce nella zona di Pellegrini che prova a far scorrere la palla fuori per fermare il gioco; l'arbitro non ferma il gioco e Pulisic prosegue a giocare, costringendo il terzino biancoceleste a fermarlo fallosamente. Doppio giallo per Pellegrini e cartellino rosso. In termini di regolamento tutto corretto ma l'errore è a monte, in quanto il direttore di gara avrebbe dovuto interrompere il gioco per permettere di soccorrere Castellanos. Il Milan ha continuato a giocare in mancanza del fischio dell'arbitro.

A quel punto la partita gli sfugge completamente di mano con falli invertiti e i cartellini, che in alcuni casi mancano in altri vengono estratti severamente. Come il rosso al 94' a Marusic, in seguito ad una reazione irrispettosa da parte del terzino nei confronti dello stesso Di Bello. E poi a partita ormai quasi conclusa viene estratto il rosso anche per Matteo Guendouzi. Minuto 96, il francese subisce fallo da parte di Pulisic e reagisce d'istinto spingendolo con veemenza. Sarebbe bastata un'ammonizione ma l'arbitro decide di ammonire l'americano e di espellere il laziale.

Per fortuna poco dopo arriva il fischio finale.

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