
“Ciao ragazzi. Un saluto da Luca Mastrangelo. Alooraa…”. L’introduzione è sempre la stessa, ma dopo l’”Alooraa…” partono intemerate che alternano performance pirotecniche a disamine tecniche che spesso fanno imbufalire gli stessi inter(nauti) rossoneri. Già, perché Mastrangelo è un bauscia doc che, quando c’è da menare, mena, senza guardare in faccia a nessuno, compresi quelli che hanno la sua stessa squadra del cuore; cuore che, dopo la figuraccia nella finale Champions, ha rischiato di frantumarsi come i sacchetti di patatine che i tifosi interisti hanno preso a pugni sul 5 a 0 per il PSG. Anche Mastrangelo, come tutti i più “autorevoli” YouTuber nerazzurri (ci permettiamo di segnalare anche l’esilarante canale “Nonno bastardo interista”), si è soffermato da par suo su vita (poca), morte (tanta) e miracoli (solo quello contro il Barcellona…) della disfatta dell’armata (Brancaleone) guidata da Simone “Spiaze” e dal Toro (scornato) Lautaro. Centinaia di disamine-web condivisibili in base ai gusti personali. Ma Mastrangelo ha il “merito” di aver messo in rete pure un contenuto speciale facendosi portavoce del disagio social dei tifosi interisti (giovani) contro i loro colleghi della stessa fede ma un po’ più avanti con gli anni: quelli cioè che avrebbero “rubato” a figli e nipoti i biglietti per la finale di Monaco. Una pattuglia di ultras (e pure ultra 60enni) incapace di tenere testa alla ben più gagliarda tifoseria del PSG capace di allestire cori e scenografie all’altezza dell’evento. Insomma, un mezzo tradimento ai confini della diserzione. “Il settore del PSG era imbandierato con una meravigliosa Torre Eiffel, loro hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine. Dall’altra parte invece - ha denunciato Mastrangelo tra il serio e il faceto - una curva interista solo con patetiche bandierine nerazzurre. Roba da asilo. E poi: nessuna coreografia, zero tifo, ve ne siete andati tutti sul 3 a 0.
Avete rubato i biglietti ai giovani che sicuramente avrebbero fatto un po’ più di casinò. La vostra sembrava la curva RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale”. Una battuta, questa della “curva RSA”, che da sola vale un meritato “mi piace”.