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Il primo Inter-Milan non fu a San Siro: il derby all'estero del 1908 tra a pane e salame

Nel 1908 Inter e Milan presero lo stesso treno per andare a giocarsi una coppa in Svizzera: tra fette di salame, fiaschi di vino e monetine lanciate in cerca di fortuna, quello fu il primo scontro della storia

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Procedono gomito a gomito, stipati in un lento convoglio alimentato a carbone. Qualcuno allunga un fiasco di vino e qualche fetta di pane e salame, giusto per rifocillarsi degnamente prima della grande contesa. Giocherebbero contro, ma mangiano insieme: la direzione, del resto, è la medesima. Il Milan è nato prima. L'Inter, più giovane, sorge proprio da una collisione interna ai rossoneri, che porta ad una nuova gemmazione calcistica. I finestrini si appannano mentre i giocatori parlano di vita quotidiana: sono persone come qualunque altra, non certo divinità del pallone. Il giorno dopo dovranno tornare di fretta al lavoro. Ma dove stanno andando? In Svizzera, a Chiasso, dove devono disputare l'omonima coppa. L'anno è il 1908 e quel viaggio su rotaie conduce al primo Inter - Milan della storia. Paradossalmente lontano da Milano.

Voltarsi indietro adesso, mentre si disserta sulla demolizione di San Siro, fa uno strano effetto. Chi l'ha deciso che decenni di emozioni pulsanti possono essere liquidati tramite un asettico progetto di rigenerazione urbana? Eppure, all'epoca, la cosa non rappresenta affatto un problema. La Scala del calcio ancora non esiste e le strutture sono tutt'altro che avveniristiche. Il Milan gioca dapprima al Trotter (dove adesso spuntano i binari che escono dalla stazione centrale), poi all’Acquabella, a due passi Viale Argonne, in Via Fratelli Bronzetti o a Porta Monforte. L’Inter si sistema inizialmente a San Cristoforo, sul Naviglio Grande, e poi in Via Goldoni. Comunque, in quel singolare giorno di oltre un secolo fa, se ne vanno entrambe nella vicina Svizzera.

Milan
Una delle primissime formazioni del Milan (1910)

La Coppa Chiasso è un torneo ad invito che contiene il fascino rudimentale delle cose largamente improvvisate. Partecipano in 6: Inter, Milan, l'altra milanese Ausonia (gioca in un campo adiacente a quello dei rossoneri), i padroni di casa del Chiasso, il Lugano e la Juventus Bellinzona.

Le partite si giocano tutte nello stesso giorno, una dopo l’altra, quasi fossero sfide da cortile formalizzate in un campo vero. E durano appena 25 minuti: è un calcio concentrato e rapido, che non conosce pause né tatticismi. Nel 1908, del resto, il pallone va più veloce della burocrazia: non ci sono contemplati criteri algoritmici per stabilire le finaliste. Così succede che passandone tre serve il lancio della monetina per stabilire chi vada diretta in finale e chi, invece, debba giocarsi l'ingresso vincendo un altro scontro. L'Inter viene selezionata dal caso, mentre il Milan ci deve arrivare. Alla fine però succede: la finale è proprio tra rossoneri e nerazzurri.

Sul tabellino di quella giornata si accumulano perplessità, ma sembra che nel Milan i più talentuosi siano Lana, Forlano e Colombo, mentre nell’Inter spuntano un sedicenne fortissimo che si chiama Aebi, il leader Fossati, il cecchino Peyer. Il gioco è veloce, quasi nervoso, schiacciato nella brevità del tempo. Il Milan segna con Lana, raddoppia con Forlano, l’Inter accorcia con Peyer, ma non rimonta più. Il primo derby in assoluto finisce 2-1, con i rossoneri che sollevano gaudenti quella Coppa alquanto improbabile.

Quanto sembra distante, adesso, quel calcio lì. Zero riflettori, nessun compenso multimilionario, nemmeno un antenato degli odierni procuratori. Milan e Inter avevano ancora tutto da fare: dovevano materializzarsi gli scudetti e le coppe dei campioni, il grande tempio di San Siro e tutti quelli attori protagonisti, da Meazza a Baggio, da Ronaldo a Shevchenko.

Mentre infuria, vorticoso, il dibattito su Milan - Como da giocarsi in Australia - ovvero la Serie A che trasmigra in trasferta per ragioni di brand - le due cugine precorrevano i tempi del business in totale ingenuità. Nessuno può davvero concedersi lo scivoloso giudizio su quale tempo sia il migliore da abitare, ma una cosa resta certa: un Inter - Milan a pane e salame sarà difficile rivederlo.

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