
La Juventus ci ha provato e ha retto finché ha potuto: ai quarti di finale del Mondiale per club ci va però il Real Madrid, che sabato sera affronterà la vincente di Borussia Dortmund-Monterrey. A Miami, i blancos si sono imposti 1-0 grazie a una rete di Gonzalo Garcia, classe 2004 giusto per confermare che fuori Italia i giovani migliori giocano anche nelle big.
Altri 15 milioni. Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla la maggioranza della Juventus, ha versato la stessa cifra dello scorso marzo nell’ambito del possibile aumento di capitale per il club bianconero, fino a un massimo del 10% della capitalizzazione di mercato: si tratta di una cifra massima di 110-120 milioni di euro, il cui ammontare preciso dipendeva da una serie di fattori.
Tra questi, la qualificazione alla prossima edizione della Champions League – poi effettivamente raggiunta con lo sprint finale in campionato – oltre ai ricavi derivanti dal Mondiale per club e alle operazioni durante la sessione di mercato estiva. «Juventus Football Club S.p.A. comunica che, su richiesta della Società, il socio di maggioranza EXOR N.V. ha effettuato un secondo versamento in conto futuro aumento di capitale per complessivi € 15 milioni, avente medesimi termini, condizioni e finalità del versamento effettuato in data 28 marzo», si legge nella nota ufficiale diffusa dalla società.
Si tratta, nel linguaggio tecnico, di un Abb, ovvero un’operazione riservata a investitori istituzionali/ qualificati, quindi non per il retail: per questo, i tempi sono brevi e un advisor viene incaricato di consultare azionisti rilevanti come Tether e Lindsell. Exor parteciperà almeno per la sua quota del 65,4% e, in caso di necessità, si spingerà fino alla copertura integrale. In quell'ottica ha già versato, a titolo di anticipo, 30 milioni, evidentemente utili in questa fase per gestire la cassa della società. Facendo un passo indietro, il patrimonio netto consolidato al 31/12/2024, ultimo dato disponibile, è pari a 57 milioni e sarà intaccato in negativo dalla perdita al 30 giugno, che si aggirerà secondo alcuni a 30 milioni e secondo altri a 50. In realtà, secondo un report di Bloomberg la perdita dell’intero esercizio sarebbe di 18 milioni, dopo un utile di circa 16 nel primo semestre.
E quindi: 57 milioni di patrimonio metto al 31 dicembre, con 18 di perdita e 30 di nuovo capitale, permetterebbero alla Juventus di avere un valore di patrimonio netto consolidato al 30 giugno di circa 70 milioni. Sufficienti per sentirsi tranquilla anche in sede di calcio mercato.