La battaglia in un gelido Franchi nella partita più sentita dai tifosi viola si conclude con un pareggio estremamente combattuto che lascia entrambe le squadre deluse. Dopo un primo tempo noioso, animato solo dal rigore prima concesso e poi tolto a Vlahovic, la staffilata in pieno recupero di Kostic sembrava aver messo la gara in discesa per i bianconeri. Al rientro dagli spogliatoi, invece, è la Fiorentina a rispondere con la splendida cannonata dalla lunga distanza di Mandragora sulla quale Di Gregorio non può nulla.
A questo punto entrambe le squadre provano a portare a casa i tre punti ma non riescono a convertire nessuna delle occasioni create in un secondo tempo molto più combattuto. Alla fine la gara si chiude con un pareggio che serve poco sia alla Juventus che alla Fiorentina: i viola, nonostante passi avanti incoraggianti, rimangono ancora senza vittorie mentre l’undici di Spalletti continua a faticare dopo i problemi con Como e Bologna.
Dopo i soliti cori, rigore negato a Vlahovic
Clima decisamente invernale per la prima di Paolo Vanoli al Franchi, dove i fedelissimi viola sono accorsi in massa sperando che la Fiorentina riesca finalmente a svoltare l’angolo dopo un inizio di stagione disastroso. L’entusiasmo dei tifosi stempera a malapena il vento gelido che sferza la città del Giglio in una partita sentitissima dai toscani: sono proprio i viola a partire sparati, con Ranieri che cerca di alimentare la corsa di Piccoli. La Juventus risponde con un prolungato giro palla ma molto sterile, pensato soprattutto per negare ai toscani di giocare in velocità: l’undici di Vanoli preferisce non pressare alto e concedere ai bianconeri il possesso palla. Dopo una chiusura provvidenziale di Locatelli su un affondo di Mandragora, Fagioli è costretto ad un fallo tattico per fermare la ripartenza degli ospiti: inevitabile il giallo.

Lo speaker del Franchi è costretto ad un richiamo ufficiale per invitare i tifosi viola a smetterla di bersagliare l’ex Vlahovic con cori discriminatori ma la vendetta del serbo arriva pochi minuti dopo. Sul rovesciamento di fronte dopo che un guizzo di Kean aveva mandato in confusione la difesa juventina, è proprio l’ex viola a saltare con un clamoroso tunnel Pablo Marì ed involarsi verso la porta difesa da De Gea. La trattenuta dell’ex Monza sembra evidente e Doveri indica il dischetto, prima di essere richiamato dal Var al monitor: dopo la review, il fischietto romano cambia idea e considera preponderante lo strattonamento del serbo nei confronti del difensore. La reazione della curva non è particolarmente urbana e Doveri è costretto ad interrompere la gara fino a quando non smetteranno i cori discriminatori nei confronti dell’attaccante balcanico.
Kean ci prova, la sblocca Kostic
Quando la partita riprende, rimane decisamente frammentata e quasi inguardabile: se il tiro di Cambiaso è murato dalla difesa, Kean è sfortunatissimo quando, dopo una ripartenza fulminea, la sua bordata si stampa sulla traversa a Di Gregorio battuto. L’avanti della Nazionale subisce un colpo al volto, perdendo sangue dal naso ma quando si riprende il gioco è Cambiaso a provare per ben due volte a mettere un pallone in area dalla destra, senza trovare compagni liberi. Alla mezz’ora, duello rusticano tra Kean e Kostic al limite dell’area che guadagna all’undici di Vanoli una punizione molto interessante. Il sinistro di Mandragora è davvero pericoloso, Di Gregorio rimane immobile ma valuta bene la traiettoria del pallone, che infatti sfiora il palo prima di finire sul fondo.

Ad animare la partita è ancora il duello tra Vlahovic e Pablo Marì, con il serbo che si trova a tu per tu con De Gea: il portiere spagnolo lo fa allargare e, da posizione defilata, il tiro colpisce solo l’esterno della rete. Il più vivace tra i viola è sicuramente Kean e Locatelli è spesso costretto ad usare le maniere forti per limitarne l’esuberanza: a beccarsi un giallo è invece McKennie per un fallo da dietro su Parisi del tutto evitabile. La Fiorentina si fa vedere solo al 43’ con una gran botta dal limite di Kean cui manca la precisione ma il gioco rimane molto frammentato. Le cose cambiano nel lungo recupero concesso da Doveri: se le puntate dalla fascia di Yildiz e Kean sono poco fortunate, al 45’ arriva il gol del vantaggio bianconero. Poco prima che l’arbitro mandi tutti negli spogliatoi, Pongracic lascia troppo spazio a Kostic ed il laterale serbo ne approfitta per far partire un sinistro che lascia zero speranze a De Gea.
Capolavoro di Mandragora, Juve fino alla fine
Durante l’intervallo Vanoli decide di richiamare uno spento Dodò e concedere un tempo al giovane Fortini e la mossa sembra funzionare da subito. Fiorentina altissima, molto aggressiva, pronta a tutto pur di riconquistare il pallone: la Juventus è costretta ad arretrare il baricentro ma la difesa bianconera è chiaramente in un certo imbarazzo. Dopo essersi guadagnato un paio di calci d’angolo, Mandragora approfitta di una bella sponda di Kean per lasciar partire un missile terra-aria dalla lunghissima distanza che s’infila sotto l’incrocio dei pali, facendo esplodere il Franchi. Se la rete dell’ex Udinese è stata davvero splendida, la Juventus decide finalmente di togliersi i guanti bianchi ed alzare al massimo la pressione: De Gea è costretto ad un intervento non banale per evitare che il destro al volo di Locatelli gonfi ancora la rete.
Dopo un primo tempo orribile, la ripresa è decisamente tutta un’altra storia: al 52’ arriva l’ennesima ripartenza fulminea della Fiorentina con Kean che sfonda in mezzo e prova a ripetere l’impresa del compagno, trovando però la punta delle dita di Di Gregorio. Sul corner successivo si scatena una mischia furibonda nell’area bianconera ma Piccoli non riesce a ribadire in porta da distanza ravvicinata. A spingere di più è però l’undici di Spalletti, con De Gea che impedisce a Kostic di sistemare il pallone per l’accorrente Vlahovic: al 58’ è invece Yildiz a seminare Pablo Marì e tirare dal limite dell’area, trovando ancora i guantoni del portiere spagnolo. La risposta della Fiorentina è affidata a Fortini, che ha avuto davvero un ottimo impatto sulla partita: il classe 2006 di Camaiore prima fornisce un cross rasoterra per Kean, deviato in angolo dalla difesa, poi prova a fare tutto da solo.

Il laterale dell’under 21 fa tutto bene, trova lo spazio per il tiro ma la sua conclusione è troppo debole e finisce sul fondo. Al 68’ primi cambi per Spalletti che richiama in panchina Thuram e Kostic, concedendo una ventina di minuti abbondanti al rientrante Cabal ed a Miretti. Lo scatenato Fortini spinge forte sulla destra e fornisce l’ennesimo cross sul palo lontano per Kean: l’attaccante della Nazionale, però, non riesce a coordinarsi e battere a rete. Dopo un controllo complicato di Di Gregorio su un cross dalla tre quarti che fa rabbrividire i tifosi bianconeri presenti al Franchi, Vanoli inserisce il giovane Kouadio al posto di Parisi, spostando Fortini sulla fascia sinistra. Se è la Fiorentina a farsi preferire dal punto di vista del gioco, la Juventus si affida a contropiedi estemporanei, come quello che Vlahovic spreca malamente con una girata al volo da dimenticare.
Al 76’ nuovo cambio per la Juventus, con Conceiçao che prende il posto di uno stanco Cambiaso e la sua vivacità mette in imbarazzo la difesa viola: servono un paio di interventi di Pongracic e Pablo Marì per impedire al portoghese di mettere un pallone al centro. Il forcing bianconero costringe i toscani a trincerarsi in difesa: all’82’ ci vuole una gran parata di De Gea per togliere dal sette il colpo di testa di McKennie sull’ennesimo cross di Conceiçao. Gli animi sono abbastanza arroventati, come si vede un paio di minuti dopo quando serve l’intervento di Doveri per evitare che tra Mandragora e Cabal si passi alle mani: l’intervento del colombiano era stato davvero scomposto ma c’è tanto nervosismo in campo. Spalletti concede qualche minuto ad Openda e David ma questa partita ha detto più o meno tutto quel che doveva dire: al Franchi finisce con un pareggio che, francamente, serve poco sia alla Juventus che alla Fiorentina.
Il tabellino
FIORENTINA (3-5-2) - De Gea; Pongracic, Pablo Mari, Ranieri (82’ Viti); Dodò (46’ Fortini), Madragora, Fagioli, Sohm (60’ Gudmundsson), Parisi (69’ Kouadio); Piccoli (60’ Ndour), Kean. Allenatore: Paolo Vanoli
JUVENTUS (3-4-2-1) - Di Gregorio; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Cambiaso (76’ Conceiçao), Locatelli, Thuram (66’ Cabal), Kostic (66’ Miretti); McKennie, Yildiz (88’ Openda); Vlahovic (88’ David). Allenatore: Luciano Spalletti
Marcatori: 45+5’ Kostic (J), 48’ Mandragora (F),
Ammoniti: 7’ Fagioli (F), 42’ McKennie (J), 84’ Mandragora (F), 84’ Cabal (J), 89’ Parisi (F), 90+3’ Miretti (J)
Espulsi: -
Arbitro: Daniele Doveri (Roma 1)