Calcio

Lukaku, che pasticcio. Dopo il "tradimento" con la Juve, è rottura con l’Inter

Dopo la conferma di un accordo con la Vecchia Signora, la dirigenza nerazzurra rompe con l'attaccante del Chelsea, mandando a monte l'accordo. Ripercorriamo le tappe di una vicenda paradossale che ha scatenato le reazioni dei tifosi

Lukaku, che pasticcio! Dopo il "tradimento" con la Juve, è rottura con l’Inter
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Quello che doveva essere l’affare più scontato dell’estate si sta rivelando un pasticcio di proporzioni micidiali. Proprio quando, dopo il doloroso sacrificio di Onana per fare cassa, l’Inter aveva trovato l’accordo col Chelsea, Romelu Lukaku ha cambiato idea. La doccia gelata per i nerazzurri è stata micidiale: come anticipato da qualche giorno dal Corriere dello Sport, l’agente del belga si era dato un gran da fare, proponendo l’ariete sia al Milan che alla Juventus. Quando la dirigenza dell’Inter si è accorta della mala parata, siamo arrivati alla rottura vera e propria. La Vecchia Signora, intanto, non può affondare il colpo, visto che nessuno si è ancora fatto avanti per Vlahovic. Insomma, in questa calda estate italiana ci mancava proprio l’intrigo internazionale. Ripercorriamo quindi le tappe principali di questa vicenda surreale.

La rottura nella notte

Proprio mentre tutti davano per scontata la volontà di Lukaku di tornare per un altro anno alla corte di Inzaghi, le voci su alcuni mal di pancia non meglio identificati avevano iniziato ad inseguirsi da tempo. La conferma che ha fatto detonare la bomba mediatica è arrivata venerdì sera, quando le voci di una maxi offerta della Juventus per il belga, con tanto di stipendio da 12,5 milioni di euro a stagione, sono state confermate. Dopo essersi negato ai dirigenti e ai compagni di squadra, preoccupati per un silenzio del tutto inconsueto, Lukaku ha chiamato Piero Ausilio per chiarire la sua situazione. In questo caso è stata la reazione stizzita del dirigente interista a sorprendere il belga: se non gli ha attaccato il telefono in faccia c’è mancato davvero poco. Dopo essersi accorti che le professioni di fede di Lukaku per la Beneamata erano solo una facciata, come il gentlemen’s agreement concluso qualche tempo fa, l’Inter si è sentita presa in giro.

Ausilio Inter Milan Champions

Ausilio, secondo Sport Mediaset, avrebbe usato toni fermi, decisi, mettendo in dubbio la lealtà e la correttezza dell’attaccante belga, senza dargli possibilità di spiegarsi. Il segnale a questo punto è chiaro: a parte la delusione umana, l’Inter non ne vorrebbe più sapere del belga, orientandosi verso altri obiettivi. La cosa, detto tra di noi, è anche comprensibile, visto che l’Inter era stata costretta a rivoluzionare il proprio mercato per trovare i quasi 40 milioni di euro richiesti in maniera tassativa dal Chelsea per liberare Lukaku. Scoprire che, mentre si faceva di tutto e di più per far tornare i conti, Lukaku stava trattando in maniera non estemporanea con club non certo amici ha l’aria di un alto tradimento, roba che, una volta, si puniva con la fucilazione alla schiena. Sicuramente non finiremo in maniera così truculenta, ma ricucire un rapporto dopo una botta del genere non sarà per niente semplice.

La Juve col cerino in mano

La cosa che, forse, ha reso ancora più stizzita l’Inter è che, da qualche giorno, si era deciso di ignorare se non deridere apertamente lo scoop del Corriere dello Sport, unica testata a credere che l’approccio dell’agente di Lukaku con la Juventus non fosse una mossa tattica. Si era provato a giustificare il lungo silenzio dell’attaccante con il fatto che si trova a Bruxelles con la famiglia, a godersi un po’ di vacanza, ma ben pochi si immaginavano che, dietro le quinte, le trattative con la rivale di sempre, l’odiata Vecchia Signora erano parecchio avanzate.

Nella serata di ieri, infatti, era arrivata la conferma che un accordo verbale sarebbe stato concluso tra il club torinese e il belga ma che la Juventus non può ancora presentare un’offerta ufficiale al Chelsea. A quanto pare, infatti, il nuovo ds bianconero Cristiano Giuntoli ha chiesto a Lukaku una settimana, al massimo dieci giorni per risolvere la questione Vlahovic e trovare i soldi necessari per chiudere l’operazione. A far pendere la bilancia dalla parte della Juve lo stipendio da oltre 12 milioni a stagione, ben superiore a quello proposto da Marotta e alcune ruggini sviluppate alla Pinetina, prima tra tutte la panchina nella finale di Champions a Istanbul, davvero mal digerita.

Lukaku FInale Istanbul

In maniera riservata, la Juventus avrebbe presentato al Chelsea un accordo da 40 milioni, cifra equivalente a quella offerta dall’Inter, sicura che la volontà del giocatore avrebbe fatto la differenza. D’altro canto, non sarebbe la prima volta che l’ariete belga è soggetto a colpi di teatro del genere: quando pretese di andarsene dal Manchester United in direzione Inter non ci fu verso di farlo ragionare. Stessa cosa due anni dopo, quando era sicurissimo che il suo futuro fosse in quello Stamford Bridge che gli aveva voltato le spalle qualche anno prima. Stavolta, invece, sarebbe arcisicuro che Madama è l’unica a potergli offrire l’occasione di esprimere davvero il suo potenziale. Che il personaggio fosse volubile e "fumino" si era capito da un pezzo ma un inversione ad u ad un passo dalla firma è davvero un nuovo minimo storico. La speranza, ovviamente, era che Giuntoli riuscisse a sbolognare Vlahovic al Psg in tempi rapidi, così da mettere l’Inter di fronte al fatto compiuto. Peccato che i Rouges-et-Bleu abbiano ancora da sbrigliare il nodo gordiano chiamato Mbappè, lasciando la Juventus e Lukaku col cerino in mano.

Un agente ingombrante

Se c’è chi sui social si scatena, prendendo il belga a male parole, scagliandosi contro la Juventus, che non riuscirebbe a fare mercato senza pestare i piedi alle rivali, parecchi del settore puntano il dito sull’avvocato-agente al quale si è affidato Lukaku, Sebastien Ledure. Se del presidente Fifa Joao Havelange si diceva che se tiravi in aria un dollaro, difficilmente gli lasciava toccare terra, il procuratore del belga sarebbe estremamente attento al portafoglio. Se questo è un "male" comune tra i professionisti, c’è modo e modo di far tornare i conti.

Già qualche settimana fa, quando la Gazzetta dello Sport aveva confermato che Ledure aveva proposto l’attaccante belga proprio ai cugini del Milan, molti avevano iniziato ad insospettirsi. Certo, si era detto che era solo una manovra di disturbo, che, in fondo, il Milan non si sarebbe potuto permettere un colpo del genere, che Lukaku avrebbe avuto difficoltà ad integrarsi negli schemi di Pioli. Sembrano tanto le parole della volpe sull’uva, ma in realtà la dirigenza rossonera si era presentata dai Blues per cercare una formula per concludere l’operazione.

Thuram Francia Marocco

Si era anche detto che si trattava di una mossa per "vendicarsi" dello sgarbo subito su Marcus Thuram, figlio d’arte che ha preferito accasarsi sulla sponda nerazzurra del Naviglio ma, in realtà, non si trattava che di una delle tante mosse dell’ineffabile avvocato per riempirsi il portafoglio. Visto che il Chelsea è rimasto irremovibile sul prezzo del cartellino, 40 milioni, tutti e subito, niente prestito, Ledure si era anche presentato in Arabia Saudita, sicuro che il munifico Al Hilal avrebbe potuto evitare una corposa minusvalenza per il Chelsea e riempire d’oro Lukaku. Niente da fare, neanche la prospettiva di un triennale da 30 milioni netti a stagione era stata sufficiente a convincere Big Rom a tradire l’Inter. La Juve, invece, nonostante le tante dichiarazioni ostili del passato, sarebbe una destinazione ben più gradita. A questo punto sembra chiaro che l’agente di Lukaku abbia commesso una serie di errori piuttosto grossolani. Operazioni del genere o si fanno nel massimo riserbo o ti esplodono in faccia. Ora starà a lui ed al suo assistito raccogliere i cocci.

La rabbia dei tifosi

In mezzo a queste manovre che ricordano la trama di un romanzo di Ian Fleming, i poveri tifosi, quelli che ci mettono sempre il cuore e credono fino in fondo alle dichiarazioni dei propri campioni. Paradossalmente, il fulmine a ciel sereno che ha aperto questo caldissimo weekend è stato accolto da un fuoco di fila incrociato da entrambe le tifoserie, che non ne vogliono proprio sapere di un Lukaku in bianconero. I tifosi della Vecchia Signora ironizzano, dicendo che, magari, come vice-Szczesny potrebbe andare bene. Altri, invece, gli rinfacciano le parole poco gentili lanciate qualche tempo fa, di fronte ai cori inqualificabili di certi frequentatori dell’Allianz Stadium, che ora le partite dovranno vedersele alla televisione. La reazione sui social del tifo nerazzurro è a metà strada tra l’incredulità e una rabbia viscerale, difficilmente quantificabile. L’alzata di scudi nei confronti dell’ex idolo della Nord è universale: chi parla con la Juve è un traditore, senza se e senza ma. Visto che ai tempi di Internet l’oblio è impossibile, c’è chi ripropone le interviste nelle quali Lukaku giurava che non avrebbe mai accettato offerte da Juve o Milan. Altri, invece, postano quel dito sulle labbra nella semifinale di Coppa Italia dopo il rigore dell’1-1, chiedendosi come potrebbe mai difendere proprio quei colori.

Lukaku Juventus Inter Coppa Italia

Si sprecano gli insulti, le accuse di “mercenario”, chi lo definisce uno degli ex interisti più odiati di sempre mentre c’è anche chi rivaluta Maurito Icardi, che, nonostante tutto, non ha mai accettato le offerte delle altre grandi di Serie A. Le voci fuori dal coro non mancano, ovviamente, visto che su Internet c’è davvero di tutto. Ci sono quelli capaci di razionalizzare tutto, anche il tradimento più atroce, chi si azzarda a dire che bisognerà guardare oltre, chi spera che l’operazione vada in porto solo per la soddisfazione di poterlo battere con l’odiata maglia bianconera.

Insomma, un gran polverone visto che, fino a prova contraria, Romelu Lukaku rimane ancora un giocatore sotto contratto del Chelsea e che gli accordi tra gentiluomini non hanno valore legale. Certo, si sarebbe potuto sbilanciare meno, evitare di fare dichiarazioni d’amore sconfinato ma, in fondo, rimane un calciatore professionista. Fossi in lui inizierei a valutare se in giro non ci fosse qualcuno di più affidabile dell’avvocato-agente. Riuscire a fare un casino del genere quando si aveva in mano un’intera tifoseria non è roba da tutti.

Da qualche parte, Tafazzi lo guarderà ammirato.

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