Cronaca giudiziaria

Maglie della Juve "taroccate": a processo il fratello di Cr7

Le casacche erano pressoché identiche a quelle originali: il processo avrà luogo a Torino il prossimo 20 giugno

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Il fratello di Cristiano Ronaldo finisce nei guai: la procura della Repubblica di Torino ha chiuso le indagini per truffa nei confronti della società torinese Pegaso avviate nel 2019, mandando di fatto a processo Hugo dos Santos Aveiro per la realizzazione di maglie della Juventus con la personalizzazione del nome di Cr7 sulla schiena.

I fatti

Si tratta, in tutto, di oltre 13mila casacche bianconere, troppo simili a quelle originali per poter passare inosservate: l'unico elemento che le rendeva differenti, in modo insignificante rispetto alle maglie Adidas, era l'apposizione del logo "Cr7 Museum". Troppo poco per differenziarle dai prodotti originali, a cui le repliche erano pressoché identiche.

Ecco perché Hugo dos Santos Aveiro finirà alla sbarra con l'accusa di truffa, a seguito di una causa legale che affonda le radici nel 2019. Vittima l'azienda Pegaso, che in data 25 luglio siglò un accordo economico col fratello di Ronaldo per realizzare un kit sportivo, bloccato poco dopo l'inizio della produzione per concorrenza sleale e perché considerato un falso.

Nell'udienza, fissata il prossimo 20 giugno, Hugo dos Santos Aveiro sarà giudicato in quanto rappresentante legale di "Mussara Gestao de Espacos e Eventos Lda", società detentrice del logo Cr7 Museum, esattamente quello che compare nella parte anteriore delle maglie finite al centro del procedimento. Proprio quel simbolo è stato ritenuto poco significativo a distinguere le maglie contraffatte da quelle originali firmate Adidas.

La questione legale

Stando alle carte processuali, Hugo dos Santos Aveiro avrebbe chiesto 650mila euro, "di cui 630 mila versati con bonifico ancor prima della sottoscrizione del contratto". Secondo il pm Laura Longo, stando a quanto riferito da La Stampa, l'azienda Pegaso sarebbe stata indotta in errore, "iniziando a produrre 13 mila maglie che riproducevano la grafica e il segno distintivo caratterizzati dalla personalizzazione Ronaldo".

Il fratello di Cr7 avrebbe tranquillizzato tutti, sostenendo di aver ricevuto l'approvazione da parte della Juventus per poter produrre in serie le casacche. Ovviamente ciò non corrispondeva a verità. A questo punto Hugo dos Santos Aveiro avrebbe contattato Pegaso per chiedere"di elaborare nuovi prototipi", dato che, a detta sua, Adidas si sarebbe lamentata per l'eccessiva somiglianza col prodotto originale. Mentre ciò avveniva, e questa sarebbe la seconda parte del raggiro, il fratello di Ronaldo avrebbe acquistato in blocco le 13.162 casacche già prodotte al prezzo di 4,50 euro l'una, assicurando che queste sarebbero finite al macero.

Altra informazione falsa, visto che le divise bianconere finirono sul mercato portoghese, venendo vendute, secondo i pm, direttamente all'interno del museo di Cr7 a Madeira per la cifra di 40 euro.

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