
L'avventura di Igli Tare al Milan si fa subito molto impegnativa. Il nuovo direttore sportivo è infatti già chiamato alla decisione più difficile: la scelta del nuovo allenatore. Un compito reso ancora più complesso dal ritardo accumulato nel lungo casting per il ruolo di ds, che ha fatto complicare diverse piste prima percorribili e ora arenate.
Chiuso il rapporto con Sergio Conceiçao, adesso il Milan sfoglia la margherita dei candidati. Nelle ultime ora stanno salendo le quotazioni di Thiago Motta. Un nome che già l'anno scorso era finito nei radar della dirigenza di via Aldo Rossi, sul quale però la Juventus si era mossa con largo anticipo. Ora però le cose sono cambiate e la volontà reciproca di rilanciarsi, dopo un'annata deludente, potrebbe far chiudere il cerchio. Anche perché tutte le altre alternative via via stanno sfumando o sono sempre più complicate. A chi storce il naso, va ricordato il precedente di Carlo Ancelotti, che arrivò al Milan scrivendone la storia, proprio dopo un'esperienza negativa con la Juve.
A partire da Massimiliano Allegri, che qualche settimana fa sembrava il favorito numero uno. Ora il tecnico livornese è sempre più vicino al Napoli, chiamato a sostituire Conte, pronto al clamoroso ritorno alla Juventus. Piace e non poco Vincenzo Italiano, ma anche in questo caso si tratta di un'ipotesi piuttosto difficile. Il fresco vincitore della Coppa Italia ha messo in cima alle sue preferenze il Bologna e sta trattando il rinnovo. Le parti non hanno trovato ancora l'accordo ma almeno per ora, all'orizzonte non ci sono segnali di rottura. A meno di colpi scena. Brutte notizie arrivano anche da Bergamo. Lo strappo tra Gian Piero Gasperini e l'Atalanta si è ormai ricomposto al punto che la famiglia Percassi ha già proposto al tecnico il prolungamento per un altro anno, fino al 2027. Insomma anche Gasp non si muove.
Guardando all'estero, Roberto De Zerbi, un profilo molto gradito alla tifoseria per idee di gioco e dna rossonero, resterà sulla panchina del Marsiglia, dopo il secondo posto in campionato e la qualificazione in Champions.
Resta sullo sfondo Roberto Mancini, desideroso di rivincite dopo l'esperienza deludente con l'Arabia Saudita. Il lungo passato interista sarebbe però difficile da digerire per una tifoseria in ebollizione, come quella milanista. Difficile da percorrere la pista che porta a Maurizio Sarri, altro nome più volte accostato al Milan.
I rapporti tesi avuti alla Lazio con Tare sembrano di fatti uno scoglio difficilmente superabile. Difficile pensare poi che la società possa provare qualche scommessa. Insomma tanti nomi e poca scelta, di sicuro servirà sciogliere il nodo allenatore, il prima possibile.