Milan rimontato

Per Allegri resta il tabù provinciali Sprecato il doppio vantaggio di Saelemaekers e Leao, il Parma recupera. Altri due punti persi

 Milan rimontato
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Il tabù con le provinciali resiste. Neanche a Parma il Milan riesce a vincere dopo una partenza sprint che autorizzava sogni di gloria. Altri due punti persi. Troppi se addizionati a quelli con Cremonese e Pisa. Davanti 2 gol dopo 25 minuti, calcio di qualità e Parma sottomesso senza discussione e poi una scivolata verticale. La scintilla che rianima la sfida è nel recupero della prima frazione: allora cambia la scena, sale in cattedra la squadra di Cuesta e il Milan torna all’antico, alle fragilità difensive di un anno prima incassando il 2 a 2. Subisce anche qualche altro pericolo prima di costruirsi almeno due occasioni per rimettere la testa sopra il pelo dell’acqua: l’americano e il belga, protagonista del primo tempo, sbagliano incredibilmente a porta spalancata. Occasione persa per il Milan di salire in cima alla classifica per una notte e per Allegri di firmare il 100° successo.

Sembra tutto fin troppo facile in capo a una frazione, la prima, comandata a piacimento da un promettente Milan di questi tempi, capace in 25 minuti di mettere il Parma spalle al muro piegandone la fragile resistenza con l’uno-due classico. Dapprima una stoccata di sinistro di Saelemaekers dal limite

trova Suzuki in leggero ritardo sulla traiettoria velenosa, più tardi il rigore chirurgico di Leao per un fallo di Ndiaye sul belga (curiosità: il varista Maggioni richiama Di Bello al video che deve confermare il penalty evidentissimo!) consentono ai rossoneri di guadagnare campo, fiducia e doppio vantaggio, prima dominando il gioco e poi gestendolo con sicurezza. Sembra facile appunto. E infatti proprio allo scadere del recupero, per un calo di concentrazione (di Estupinan), il Milan si ritrova sguarnito sul fianco sinistro dove Bernabè - dal sinistro educato - può togliere le ragnatele all’incrocio di Maignan.

Quel gol è una flebo di autostima per il Parma che esce trasformato dall’intervallo e nel breve volgere di 15-18 minuti apparecchia tre golose occasioni per riuscire a risalire la china. Prima Cutrone per Pellegrino anticipato da Estupinan, poi Bernabé col sinistro non ha la mira giusta per centrare il secondo sigillo che arriva subito dopo per merito del capitano Delprato, diventato un attaccante aggiunto a Pellegrino e Cutrone. Allegri, fiutata la mala parata, prova a rammendare gli sbreghi aperti nel suo schieramento suggerendo, come contro la Roma, il 4-4-2 piazzando Loftus-Cheek alle spalle di Leao per sostituire Nkunku uscito dalla scena ma senza riuscire a chiudere col chiavistello il portone di casa. A quel punto diventa complicato rimettere in piedi la sfida nonostante l’ingresso negli ultimi venti minuti di Pulisic, appena ristabilito, per dare il cambio a un opaco Ricci.

Proprio all’americano capita l’occasione migliore per ripassare davanti grazie al tacco strepitoso di Leao che gli spalanca la porta del Parma. Si dispera l’americano e ha buoni motivi. Al pari di Saelemaekers che si ritrova in un contropiede finale solo davanti alla porta e viene rintuzzato da un difensore

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