Calcio

Minacce a Messi, gli spari e il bigliettino: "Ti stiamo aspettando"

L'episodio si è verificato in un supermercato di Rosario, città natale de "La Pulga"

Minacce a Messi, gli spari e il bigliettino: "Ti stiamo aspettando"

Un messaggio di minacce decisamente esplicito, accompagnato dall'esplosione di colpi di arma da fuoco diretti all'ingresso di un supermercato di proprietà della famiglia della moglie: nel mirino il numero 10 della nazionale Argentina Lionel Messi.

Cosa è accaduto

Secondo quanto riferito dalle autorità di Rosario, città natale dell'attuale calciatore del Psg, i fatti si sarebbero verificati intorno alle ore 3:20 della mattina di oggi, giovedì 2 marzo. Ad essere preso di mira dagli autori del gesto intimidatorio un supermercato facente parte della catena Único, della quale sono proprietari i familiari di Antonella Roccuzzo, coniuge di Lionel Messi. Un modo, sicuramente, per rendere, se possibile, ancora più esplicito il bersaglio delle minacce. Che la vita a Rosario, specie ultimamente, non sia semplice viene confermato dalla stampa locale, che parla di una città flagellata da continue violenze e delitti connessi allo spaccio di droga.

Quando i poliziotti, allertati dai cittadini, si sono presentati sul posto, hanno notato che le porte del supermercato erano crivellate di proiettili. Il testo di un biglietto lasciato dagli autori del gesto spiega l'obiettivo dell'incursione: "Messi ti stiamo aspettando, Javkin è un narcotrafficante, non ti proteggerà", si legge sul cartoncino lasciato dinanzi all'edificio. Le autorità si sono messe al lavoro per raccogliere ulteriori informazioni utili a chiarire quanto accaduto e a trovare gli artefici dell'assalto e delle minacce nei confronti del campione del mondo.

Chi è Javkin

L'altro nome che compare nel bigliettino è certamente quello del sindaco di Rosario Pablo Javkin, che ha subito respinto le illazioni nei suoi confronti, definendo gli autori come delle "persone infide". In un'intervista concessa all'emittente locale Radio 2, Javkin ha spiegato che una delle sue priorità sarà quella di mettere sotto sicurezza la famiglia Rocuzzo, già da lui contattata dopo l'atto intimidatorio. "Dobbiamo prenderci cura di loro", ha spiegato il primo cittadino, "si tratta di una famiglia che lavora onestamente da tanti anni e non c'entra niente con tutto questo". Parole arrivate dopo che era stata avanzata l'ipotesi che potesse trattarsi di una richiesta di pagamento non effettuata.

Secondo il sindaco è molto probabile che queste siano azioni connesse proprio alla criminalità organizzata che imperversa in città e alla narcoeconomia.

Chiaro, poi, che il fatto di aver scelto di puntare un supermercato appartenente alla moglie di Messi sia stato un modo per dare maggiore risalto al messaggio.

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