
MERET 6,5 Non si esprime sui livelli dello scudetto spallettiano ma almeno fa molto meglio di un anno fa. Restano decisivi alcuni suoi interventi in partite-chiave, da annotare però i pochi progressi evidenziati nelle uscite e sui tiri da lontano.
DI LORENZO 7 Recuperato faticosamente a inizio stagione da Conte che l’aveva obbligato a non andare via, il capitano si è rimboccato le maniche mettendosi al servizio dei compagni. Meno appariscente in fase offensiva e in zona gol ma è stato più utile nel sacrificarsi in una difesa continuamente rivoluzionata.
RRAHMANI 7 Magari la sua stagione verrà limitata nel ricordo della goffa autorete di Como, invece va sottolineata la sua costanza di rendimento nel prendersi cura del centravanti di turno. Molti dei quali annullati, non tutti...
BUONGIORNO 8 Meriterebbe un voto più alto se non fosse per le tante partite saltate. Per infortunio d’accordo ma sul secondo ko esagera con la frenesia di voler strafare, acquisto comunque azzeccatissimo e perno del futuro del club.
JUAN JESUS 7 Pure lui perseguitato da noie muscolari nel momento di maggior bisogno, peccato perché quando è stato chiamato in causa ha offerto un contributo notevole.
OLIVERA 7 Jolly prezioso tra fase difensiva e d’attacco, utilizzato nella parte finale da centrale, tignoso e con un piede mancino molto educato. Ha colmato un pò di lacune personali, poteva e doveva evitare un paio di gol subìti nella sua zona.
SPINAZZOLA 6,5 Inizio in sordina, forse perché un tantino demotivato. Quando ha capito di essere un titolare come gli altri, ha fatto quello che ci si aspettava da lui.
MAZZOCCHI 6,5 Non ha dovuto impiegare molto tempo per conquistare la stima del tecnico. Eclettico, generoso, meglio nella fase centrale della stagione dopo l’ambientamento.
ANGUISSA 7 Meriterebbe due voti, per la prima e per la seconda parte della stagione. A tratti ha retto quasi da solo il peso del centrocampo con il suo strapotere fisico, alla lunga è sembrato accusarne la fatica. Ha già deciso di andare via.
LOBOTKA 8 Avrà sbagliato una o due partite, sempre indispensabile con il suo fosforo e le sue geometrie, non a caso il Barcellona continua a corteggiarlo. La semplicità delle giocate è disarmante, è il play che ogni allenatore vorrebbe dalla sua parte.
MCTOMINAY 9 La follia del Manchester United nel cederlo ha fatto la felicità del Napoli. Il gol in acrobazia di ieri sera è la sua consacrazione. Fisico anglosassone, tecnica europea, si è adeguato subito alla tattica del nostro campionato alternandosi nel ruolo di mediano, trequartista e seconda punta. Ha “spaccato” parecchi match, finendo in doppia cifra tra i goleador.
GILMOUR 6,5 Nei progetti iniziali doveva fungere da vice Lobotka, le sue prestazioni più applaudite sono però arrivate quando è stato schierato da doppio play al fianco dello slovacco.
BILLING 6 Salva il Napoli contro l’Inter, poi più ombre che luci.
POLITANO 7,5 Dall’inizio l’ordine di scuderia è stato chiaro, per giocare avrebbe dovuto fare sacrifici immensi. Si è calato silenzioso nella parte, macinando centinaia di km su e giù perla fascia e risultando il vero regista offensivo della squadra.
LUKAKU 7 Alla fine porta a casa il solito bottino di reti e di assist. Per lui, il tecnico s’è inventato l’unico schema verticale: palla lunga e che Romelu ce la mandi buona. Non poteva essere quello dei tempi interisti ma Conte lo immaginava così?
NERES 6,5 Frenato dall’improvviso peso psicologico di cancellare il ricordo di un certo Kvara e da una muscolatura capricciosa che l’ha fermato spesso. Però ha buoni numeri anche se dà l’idea di essere perfetto per il part-time.
RASPADORI 7,5 Penalizzato dal tridente, esaltato da spalla o rifinitore di Lukaku. E’ stato a giusta ragione etichettato come l’uomo dei gol decisivi: sempre presente quando c’è da apporre il sigillo definitivo.
SIMEONE 6 Poco minutaggio e pochi acuti.
CONTE 9 Ha costruito il Napoli a sua immagine e somiglianza prelevandolo da un mezzo fallimento sportivo. Come tutti i fuoriclasse, ha fatto la differenza: in panchina però, non in campo.

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