Perché l'Inter con Samardzic avrà il centrocampo più completo d'Italia

Giovedì si chiude per il talento dell'Udinese: 15 milioni più il cartellino del giovane Fabbian. Mezzala, centrale, trequartista, con lui Inzaghi svolta

Ansa
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Chi dice che in fondo le partite si vincono a centrocampo non ha mica tutti i torti. Deve averla pensata allo stesso modo Marotta che, dopo aver salutato Brozovic, ha rilanciato pesantemente. Il ruolo di regista va a Calhanoglu, che ha dimostrato di saperci fare davvero. In alternativa freme Asllani. Poi dentro una delle mezze ali più forti dell'ultimo campionato, Frattesi: interdizione, inserimenti divampanti, gol. Sull'altro lato Barella, probabilmente il migliore interprete del ruolo oggi in Italia, e forse non soltanto. Alternative? Mkhitaryan in primis, uno che ha dimostrato a tutti, a colpi di estro, come la carta d'identità sia un concetto a volte risibile. E adesso anche Lazar Samardzic: giovedì si chiude per il talento dell'Udinese nato in Germania e naturalizzato serbo. Le ultime indiscrezioni riportano di un accordo sulla base di 15 milioni di euro più il cartellino del giovane Fabbian, valutato 10, sul quale comunque la Beneamata si riserva il diritto di recompra.

E così Inzaghi, oggi, mette via quello che con ogni probabilità - per profondità di scelte e qualità espressa - pare il centrocampo più completo della Serie A. Il ventunenne Samardzic, che apporrà l'inchiostro della sua firma su un ricco quinquennale, sembra proprio la guarnizione di lusso ad un dolce succulento. Perché tra quelle zolle di campo sa fare un po' di tutto e tutto molto bene. All'Inter potrebbe essere la prima scelta tra le mezz'ali, garantendo il mantenimento di standard quantomai livellati verso l'alto. I dati certificano questa sua crescita. Nell'ultima stagione in Friuli ha giocato 37 partite segnando 5 gol e servendo 3 assist. Dalla sua ha pure l'85% dei passaggi riusciti, mentre il 60% delle sue conclusioni centra lo specchio.

Un'evoluzione che ha convinto gradualmente pure Sottil, uno che non sempre l'ha scelto come titolare. L'anno prossimo sarebbe stato un punto inamovibile della mediana bianconera, ma è già troppo tardi. L'Inter ha praticamente chiuso per lui, e non soltanto per un discorso di tecnica. Di Samardzic colpisce, infatti, anche la duttilità. Nella sua pur verde carriera ha giocato da regista, da trequartista e, ovviamente, da braccetto accanto al playmaker. Una versatilità che, mixata alla prospettiva di un miglioramento esponenziale, ha persuaso la dirigenza nerazzurra a muoversi in fretta.

Forse parte riserva di lusso, si diceva, ma con quel sinistro educato non è detto che possa insidiare in fretta i titolarissimi. In un campionato svuotato di talento come raramente era accaduto in passato, la sua classe ancora acerba è una colata balsamica. Samardzic è partito come un diesel - era arrivato da noi nel 2021 - ma gradualmente ha saputo guadagnarsi spazio grazie alla caratura tecnica che resta privilegio fisiologico per pochi eletti e che, certo, deve essere accompagnata da una qual certa dedizione per non dilapidarsi.

Da valutare anche l'impatto con San Siro, il peso specifico

della maglia, quello delle competizioni europee. Fattori che richiederanno probabilmente un pizzico di tempo per essere digeriti. Ma intanto l'Inter si mette in casa un potenziale fuoriclasse. E la sua mediana oggi fa paura.

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