Dal ct della nazionale di pallavolo maschile, Fefé De Giorgi, a Claudio Ranieri, passando per l’olimpionico della ginnastica Yuri Chechi e l’ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris. Sono i premiati della 20ª edizione del Premio ASI Sport&Cultura, andato in scena presso il Salone d’Onore del Coni, alla presenza di tante istituzioni sportive, tra le quali il n.1 del Coni, Luciano Buonfiglio, quello dell’Istituto per il credito sportivo e culturale, Beniamino Quintieri e il presidente di ASI, Claudio Barbaro.
La cerimonia è iniziata con il ricordo per Nicola Pietrangeli, poi il riconoscimento speciale a Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina, anticipato dal premio «Italiani nel mondo» consegnato a Ranieri per la sua impresa con il Leicester. «I miei sogni ad oggi si sono realizzati tutti e mai lo avrei pensato, ma ce ne sono sempre di nuovi, altrimenti vuol dire che hai chiuso. Bisogna lavorare sempre duro», così l’ex allenatore della Roma ora consulente dei Friedkin. L’altro riconoscimento ad Alberto Annese, che ha guidato squadre in 14 paesi tra club e nazionali e attualmente ricoprire la carica di Ct della nazionale del Burkina Faso. A De Giorgi, invece, il Premio «Atleta dell’anno» per la vittoria degli ultimi mondiali di pallavolo maschili, mentre a Nepi il riconoscimento «ICSC, Impiantistica e promozione sportiva», per la realizzazione del modello Caivano da parte di Sport e Salute. Il premio «gesto etico» è stato assegnato a Marco Matteazzi, il giovane che ha trasformato la ferita del bullismo in una prova di resilienza incredibile, correndo 100 mezze Maratone in 100 giorni e poi 100 maratone in tre mesi, trasformando la corsa in un messaggio potente di riscatto.
Infine quello «media» invece è andato al "signore degli anelli" Yuri Chechi che dopo le medaglie da atleta ha messo il suo bagaglio di esperienza al servizio della formazione e della comunicazione per la diffusione dei valori dello sport.