
Quando il calcio porta stress e malori. Siamo ancora ai ritiri precampionato e già le cliniche private che hanno convenzioni con i club registrano arrivi eccellenti. Prima il presidente della Lazio Claudio Lotito, affaticato anche per i suoi impegni politici, rimasto due giorni ricoverato per accertamenti a causa di un malore avuto sugli scranni del Senato. Poi il nuovo tecnico dell'Atalanta Ivan Juric, colpito da un'infiammazione alle vie respiratorie superiori, aggravata da un'infezione batterica all'epiglottide tanto da richiedere un trattamento antibiotico per via endovenosa, ma già ieri è stato dimesso.
Ora è toccato invece a Maurizio Sarri, tornato sulla panchina biancoceleste: dopo l'allenamento mattutino con la squadra, si è recato a Villa Mafalda per alcuni controlli medici. Un po' di apprensione nell'ambiente laziale e fra i tifosi per il malore probabilmente causato dal caldo torrido che si respira sui campi di Formello, ma il club ha subito spiegato che si è trattato di una visita di idoneità approfondita, «più completa rispetto agli esami effettuati dai calciatori al Training Center». Insomma, controlli di routine, niente di grave e infatti Sarri ha diretto regolarmente l'allenamento pomeridiano, come raccontato da una storia sul profilo social del club e una foto con la didascalia «The boss is in the house» («Il capo è a casa») facendo anche un discorso preliminare al gruppo.
Il tecnico toscano, accanito fumatore, aveva già avuto un precedente sei anni fa poco prima di Ferragosto agli inizi della sua avventura
con la Juve: colpito da polmonite, forse a causa dei lunghi viaggi nella tournée asiatica tra Singapore, Nanchino e Seul o per il grande lavoro delle prime settimane, Sarri saltò le due partite iniziali di quel campionato.