Calciopoli Possono gli ex interisti condannare l’Inter?

Bruno Bolchi, ex giocatore dell’Inter di Angelo Moratti, molto legato alla maglia e alla famiglia Moratti; Roberto Baggio, ex giocatore dell’Inter, candidato in passato a un ruolo dirigenziale nel club; Archimede Pitrolo, ex componente del cda interista ai tempi di Ernesto Pellegrini presidente; Claudio Lotito, presidente della Lazio, coinvolto in calciopoli 2006; Gianni Rivera, stella del Milan, da sempre considerato simbolo del milanismo; Demetrio Albertini, già calciatore del Milan anche se al momento è espressione del sindacato calciatori. Sono tutti componenti a pieno titolo del consiglio federale che dovrebbe,e sottolineiamo dovrebbe, decidere sulla revoca o meno dello scudetto a tavolino assegnato all’Inter dal commissario straordinario Guido Rossi nell’infuocata estate del 2006. Ne abbiamo scelti cinque per segnalare la loro particolare condizione: quali esponenti del governo calcistico italiano hanno tutti dei buoni motivi per esimersi dal pronunciare un sì o no dinanzi alla spinosa questione. Palese, insomma il conflitto. Come si può chiedere a lor signori di esercitare il mandato senza fare i conti con il proprio passato, i propri legami affettivi, la propria storia professionale?
Altri componenti dello stesso consiglio federale, hanno già cominciato a tremare come foglie all’idea che Moratti e l’Inter possano citarli in giudizio per danni all’immagine procurati dalla eventuale scelta di revocare lo scudetto e non assegnarlo.

É vero: in qualche caso si tratta di una banale scusa per sfuggire alla responsabilità, addirittura per nascondere il proprio tifo per i colori della Beneamata ma la domanda è sempre la stessa: Giancarlo Abete, il presidente, avrà il coraggio di evitare questo balletto e di firmare, magari in solitudine, il provvedimento? Alzi la mano chi ha risposto sì.

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