Cultura e Spettacoli

Il Calice pagano che rigenera la «terra desolata»

Così scrive T.S. Eliot in una nota a La Terra Desolata: «Non solo il titolo, ma il disegno e gran parte dei particolari simbolici di questo poema sono stati suggeriti dal volume di Jessie L. Weston sulla leggenda del Graal, From Ritual to Romance. Devo tanto a codesto libro che esso chiarirà le difficoltà del poema meglio delle mie note; e io lo raccomando a chiunque giudicherà che il poema valga la pena di venire illustrato». Quel testo, From Ritual to Romance dell’antropologa inglese Jessie L. Weston (1850-1928), risale al 1920 e costituisce la prima vera indagine scientifica sulle fonti della leggenda del Sacro Calice; un’opera per molti versi «datata», certo, ma ancora straordinaria per l’ipotesi di fondo che la sorregge. È per questo che vale segnalare la nuova riedizione Sellerio con il titolo Indagine sul Santo Graal.
Jessie Weston, sviluppando le suggestioni presenti nel Ramo d’oro di James G. Frazer, propone la cosiddetta «teoria vegetale»: l’idea cioè che le origini «misteriose» della storia del Graal - prima ancora che nella tradizione cavalleresca, o in quella cristiana o delle leggende popolari - vadano cercate in un antichissimo culto della Natura, un tempo celebrato pubblicamente e poi sopravvissuto come pratica esoterica e infine completamente scomparso. Mostrando inedite connessioni fra i rituali orientali della vegetazione e le storie della letteratura arturiana, la studiosa inglese descrive il Graal come il lascito di antichi riti pagani della terra («desolata», sterile, e bisognosa di un Re che con il suo sangue la renda nuovamente fertile) travestiti nel Medioevo con elementi cristiani.

Dimenticate cerimonie arcaiche, i misteri di Attis-Adone, alcune danze primitive, le celebrazioni legate al passaggio delle stagioni, gli stessi «oggetti» protagonisti della leggenda (la spada e la coppa, simboli di chiara origine sessuale) sono il substrato dei poemi del ciclo del Graal: un antichissimo culto della Natura - che ha come scopo primario l’iniziazione al segreto delle fonti della vita, fisica e spirituale - che nel corso dei secoli il Medioevo (trasformando la divinità della vegetazione nel dio della fede cristiana) avrebbe finito per romanzare.

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