Per Calissano niente ricovero in clinica

Il giudice per le indagini preliminari Elena Daloiso non ha autorizzato il trasferimento di Paolo Calissano in una struttura medica privata romana per effettuare un'operazione di revisione al ginocchio destro, dove era stato operato a giugno. Il personale medico della struttura di recupero dove attualmente si trova Paolo Calissano in regime di arresti domiciliari, ha certificato «difficoltà di deambulazione» dell'attore genovese che deve sottoporsi a un piccolo intervento al ginocchio. «Ritengo - ha detto il giudice - che un intervento del genere possa essere effettuato in una struttura più vicina al luogo dove sta trascorrendo gli arresti domiciliari». Tutto ciò mentre emergono i particolari di cosa accadde la tragica sera in cui, nella casa dell’attore, morì d’overdose la ballerina brasiliana. «Ana stava già male quando io me ne sono andata dopo aver tirato la coca. Le dissi di venire via con me ma lei rimase a casa di Paolo Calissano», ha raccontato Ileana S., una ballerina di lap dance, ieri mattina al gip Elena Daloiso e al pm Silvio Franz. Ileana S. ha ricostruito la serata del 26 settembre quando venne chiama al cellulare da Alessio C., il benzinaio amico dell'attore genovese. «Mi chiese se volevo andare a casa di Paolo perché un'amica di Calissano voleva un rapporto sessuale con una donna.

Quando sono arrivata però, dopo il lavoro in discoteca, Calissano mi disse che Ana non voleva più. Ho chiesto almeno di sniffare un po’ di cocaina e Alessio me ne ha portata avvolta in una banconota da cinque euro.Quando ho finito - ha proseguito la ragazza - Paolo mi ha chiesto se avevo un'aspirina per Ana».

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