Caltagirone l’utile raddoppia

da Milano

Francesco Gaetano Caltagirone a tutto campo. In veste di presidente di quello che, per numero di lettori (5,5 milioni al dì) e quota di mercato (pari al 24,4%) è diventato il secondo gruppo editoriale italiano, esprime soddisfazione per i risultati e ricorda che la società può contare su una liquidità di 450 milioni: «Sale perché distribuiamo una porzione di utili (l’assemblea ha approvato un dividendo di 0,20 euro per azione) e il resto rimane in cassa». Aggiunge che un possibile utilizzo potrebbe essere l’avvio di un buy-back: «A questi livelli è un’opzione da valutare, pensiamo che possano capitare delle occasioni in futuro». Però avverte: «Sono favorevole, ma nella misura in cui viene fatto a difesa del titolo sono contrario, perché il titolo deve avere corso libero». Ed elogia il buon lavoro di Albino Majore, «il nostro ad, che ha creato i presupposti per una crescita che non è così fisiologica in una fase congiunturale come quella che stiamo vivendo per via dell’economia in generale che va verso momenti non felicissimi. Il Paese ha un problema di creazione di ricchezza».


Da vicepresidente di Monte dei Paschi di Siena, poi, Caltagirone giudica «positiva l’operazione di acquisizione» di Antonveneta da parte del gruppo Mps. «Diventerà la terza banca italiana - sottolinea Caltagirone - è un fatto storico. Ovviamente - aggiunge - come tutte le fasi di concentrazione va digerita, ma una volta digerita darà i suoi frutti».

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