Cambi di rotta

RomaGiustamente Bianca Berlinguer dice che il suo tg, a differenza di altri, non è sbilanciato. È vero, ormai la direttora è perfettamente bilanciata: al Tg3 Pd e finiani stanno praticamente sullo stesso piano. Ma come la prenderanno dalle parti di Bersani, grande elettore di Bianca alla direzione del Tg3? Sicuramente bene, da sinceri democratici, soltanto un po’ invidiosi, forse, delle attenzioni che l’ex Telekabul ormai dedica alla nuova sinistra anti-Cav, quella di Futuro e libertà, ben più efficace - va detto - del moribondo Pd. I dati vanno letti e anche interpretati, perché non c’è niente di strano nel fatto che un tg nazionale, negli ultimi due mesi, abbia dato spazio ai finiani, protagonisti della cronaca politica dopo la scissione dal Pdl. Eppure, vederli appaiati al Pd nelle tabelle Agcom sul pluralismo di Telekabul, un certo effetto lo fa.
Prendiamo settembre, il mese di Mirabello, delle rivelazioni caraibiche sulla casa di Montecarlo, dei duelli ormai all’arma bianca con i berlusconiani. Dall’1 al 30 settembre il Tg3, nell’edizione delle 19, ha dedicato al Fli un «tempo di antenna» (cioè il tempo complessivo, tra notizie e dichiarazioni in prima persona) pari al 15,04%. Un ottimo tempo. E il Pd, partito-editore del terzo tg Rai? Solo lo 0,92% in più, una miseria. Segno che la Berlinguer è direttora indipendente, che pesa il valore delle notizie e non i desiderata dei partiti amici. Segno anche, però, di una curiosa inversione di ruoli: la vera opposizione al Pdl la fa un alleato del Pdl, il Fli, e il Tg3 - astutamente - se n’è accorto. Anche a Linea notte, l’approfondimento notturno della testata progressista della Rai, i finiani hanno messo la tenda. Da Raisi, quello di Bologna, a Della Vedova, quello liberista, a Italo Bocchino, quello che vuol fare il capo dopo Fini, è tutto un grande imperversare di «senso delle istituzioni» e «riforme condivise sulla giustizia» nel salottino notturno della Berlinguer.
Senza dimenticarsi del Pd, perché il Tg3 non è mica Farefuturo. Quel che conta, per una brava giornalista, sono le notizie. E infatti nel «tempo di notizia», quello che misura i minuti spesi a parlare di un certo soggetto politico, si registra lo storico sorpasso degli ex fascisti sugli ex comunisti in casa Berlinguer. Nell’edizione delle 14 del Tg3 il Fli straccia il Pd 21,02% a 18,84%, e vince ancora alle 19, per 15,36% a 13,77%. Dove recuperano gli ex diessini è nel «tempo di parola», cioè nelle dichiarazioni registrate dalla camera di Telekabul: qui (almeno qui) il Pd supera per bene i finiani, 19,97% a 14,46%.
Se si guarda poi a tutti e tre i parametri e si confrontano i minuti concessi ai finiani da Tg3, Tg2 e Tg1, si vede che il vero TgFini in Rai è proprio quello della «rossa» Bianca. Nell’ultimo mese analizzato dall’Agcom l’edizione serale con più «tempo d’antenna» per Fli è proprio il Tg3 (con 15,04%), mentre il Tg2 si ferma all’8,66% e il Tg1 al 10,95%. Anche nel «tempo di notizia» i finiani occupano il Tg3 come nessun altro tg Rai.

Ma la sorpresa è vedere che anche nel tempo di parola (quello - ripetiamo citando la ricerca Isimm-Agcom - «in cui il soggetto politico/istituzionale parla direttamente in voce») il Tg3 regala minuti ai finiani, mentre Tg2 e Tg2 dedicano ai Fini boys quasi la metà del tempo. Alle 19 la Berlinguer concede loro la parola 14,46 volte su cento, mentre il Tg2 solo 7,35 e Minzolini l’8,3. Bianca, rossa e futurista.

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