Gabriel Ionut Rusu, romeno, classe 1974, rappresentante per lEuropa, interprete e traduttore presso i Tribunali di Roma, volontario presso la comunità di SantEgidio, un diploma di mediatore culturale e una laurea in arrivo in «cooperazione internazionale».
A che punto è la battaglia per riconoscere il ruolo dei mediatori culturali nella pubblica amministrazione?
«Credo che listituzione del registro pubblico dei mediatori culturali, nonostante manchino ancora i regolamenti di attuazione, abbia rappresentato un importante risultato. Spero che presto si possa arrivare ad un vero e proprio Albo a livello nazionale, per riconoscere a queste figure professionali il loro ruolo di ponte tra lamministrazione e lutenza straniera».
E la mozione per la riforma della legge sulla cittadinanza?
«È il frutto della campagna Bambini per lItalia della Comunità di SantEgidio. Si tratta di tre proposte tra cui quella di diminuire da 10 a 6 gli anni di residenza necessari per chiedere la cittadinanza».
Durante questi mesi quanto è riuscito effettivamente a portare avanti il suo programma elettorale?
«Il nostro obiettivo principale era quello di condurre una politica di difesa dei diritti degli stranieri. Qualcosa è stato fatto, molto rimane ancora da fare. La nostra elezione è solo il primo passo di una lunga battaglia per guardare allimmigrazione come a una risorsa e per superare i blocchi legislativi esistenti».
Si spieghi meglio...
«Mi riferisco a temi come il diritto di voto per gli immigrati, un diritto riconosciuto anche dalla normativa Ue alla quale prima o poi anche lItalia dovrà adeguarsi. Mi riferisco al problema dellapprendimento della lingua: perché non istituire nelle scuole medie corsi di italiano di base per gli adolescenti stranieri? Mi riferisco infine allatteggiamento che a Roma si ha verso questioni come i nomadi, che si affrontano sempre come emergenze e mai con spirito dintegrazione: ghettizzare queste comunità da una periferia allaltra senza politiche dinclusione non fa che aumentare i rischi per il domani».
Programmi per il futuro?
«Molti. Con la Commissione per il diritto di voto agli stranieri stiamo lavorando per cambiare le norme che regolano lelezione di noi consiglieri aggiunti ed evitare - come è successo al filippino Sabio Salvador - che il più votato rimanga fuori dal Consiglio. Inoltre sto preparando una mozione per far tradurre in sei lingue le aree principali del sito internet del Comune: spero che nel prossimo bilancio si possano trovare i fondi».
Si ricandiderà alle prossime elezioni? È vero che slitteranno a settembre?
«Un eventuale spostamento gioverebbe in termini di visibilità.
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