Un grappino di troppo non può impedire di andare a lavorare in macchina. Questa lidea che ha convinto ieri la commissione Lavori pubblici del Senato ad alleggerire le conseguenze di un ritiro di patente. Dalla commissione è venuto così un sì a un emendamento della Lega che, per stessa ammissione del presentatore, il trevigiano Gianpaolo Vallardi, strizza locchio ai cultori del «cicchetto», numerosi nelle regioni dove il Carroccio miete consensi. Vallardi stesso del resto ne fa un caso di identità culturale e di abitudini legati al clima. «In alcune zone nei mesi invernali - sostiene - il grappino o il bicchiere di vino è prassi comune. Limpossibilità di andare al lavoro perché la patente viene ritirata ha creato molti problemi di tipo sociale e rovinato molte famiglie».
Ecco allora lidea del senatore trevigiano: gli automobilisti che si vedono sospendere la patente avranno dieci giorni di tempo per presentare un ricorso al prefetto; se la patente non è stata ritirata per motivi gravi e lautomobilista dimostra di avere assoluto bisogno dellauto per andare a lavorare, potrà avere diritto a tre ore giornaliere di permesso di guida.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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