«Mi consegno nelle mani dei coordinatori regionali, fate dei miei weekend quello che volete». Il leader del Pdl Silvio Berlusconi scende in campo per riconquistare la Lombardia. Milano è la partita più importante ma in gioco ci sono anche le due Province di Mantova e Pavia e 232 Comuni. Ieri ha pranzato al Circolo dei commercianti di corso Venezia con oltre cento eletti lombardi del Pdl per battezzare il nuovo coordinamento regionale e serrare le fila per la campagna. Al suo tavolo i ministri Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini, Paolo Romani, Gianfranco Rotondi, Michela Brambilla, Ferruccio Fazio, il sottosegretario Daniela Santanchè, il governatore Roberto Formigoni, il neocoordinatore regionale Mario Mantovani e la sua vice Viviana Beccalossi (a cui il premier non ha risparmiato una battuta-tormentone, «inviterò anche te ai miei bunga-bunga»). Ha dato la carica alla squadra di senatori e parlamentari romani e europei, agli assessori e consiglieri regionali. Invitandoli (anche) a copiare il modello Lega, «dobbiamo essere più radicati sul territorio» quindi una campagna attiva nei comuni e nelle province (anche «per spiegare la verità» agli elettori sugli attacchi di Fli o sul caso Ruby) e sarà pronto ad arrivare «dove mi direte che sarà necessaria la mia presenza». Come un capofamiglia, ha raccomandato ai pidiellini di «evitare liti sul territorio perchè ci danneggiano», di inserire «tanti giovani e donne nelle liste» anche se ha chiesto anche un impegno diretto dei parlamentari nei comuni. Il Pdl «deve essere sempre più radicato» sul territorio, ha proseguito, per recuperare i voti degli indecisi che ha perso con la «diaspora» di Fini. «Berlusconi - riferisce Mantovani - ha dato la disponibilità ad essere presente alle manifestazioni soprattutto a Milano, a Varese e a Mantova e Pavia dove si tengono le elezioni provinciali». Il primo appuntamento milanese dovrebbe essere il 14 marzo per un incontro a Palazzo Marino con sindaco, assessori, e consiglieri sia comunali che di zona per fare il bilancio dei cento progetti realizzati nei cinque anni di mandato. «Nessuna lista del Pdl in nessun comune - ha sottolineato Mantovani - sarà senza esponenti di rilievo». L’invito di Berlusconi, ai parlamentari che lo vogliono, è stato quello di candidarsi nella loro città «e Renato Farina - ha proseguito il coordinatore -, ad esempio, si candiderà a Desio». Berlusconi ha rassicurato che il Pdl si mantiene il primo partito, se le percentuali si sono ridimensionate dopo la diaspora dei finiani, non si tratta di elettori incantati dal terzo polo ma che hanno ingrandito il limbo degli indecisi ed è lì che l’azione deve essere più convincente, «spieghiamo le opere che abbiamo realizzato». Il centrodestra guarda i sondaggi e non è preoccupato della discesa in campo di un candidato sindaco di Fli-Api-Udc. Oggi a Roma è previsto un incontro tra i vertici del terzo polo che dovrebbero sciogliere le riserve su Manfredi Palmeri, il presidente finiano del consiglio comunale.
Il governatore Formigoni concorda che anche in vista del voto «bisogna battere il territorio, incontrare le persone».
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