Campidoglio: centrosinistra diviso sulla presidenza

Michele Greco

Un solo giorno per fare la giunta, ma si complica inaspettatamente il nodo della presidenza del Consiglio comunale, anche se in queste ore si lavora per trovare una soluzione e ulteriori sviluppi potrebbero esserci in qualsiasi momento. Allo stato attuale delle cose, sullo sfondo restano le possibilità di Monica Cirinnà (Ulivo), vicepresidente vicario uscente e quelle di un consigliere eletto nei moderati per Veltroni (Mirko Coratti e Gianfranco Zambelli, stando ancora all’attribuzione provvisoria dei seggi). I movimenti interni ai partiti del centrosinistra e del centrodestra non paiono al momento convergere unitariamente verso l’uno o l’altro candidato, lasciando all’alea dell’aula Giulio Cesare (in questo caso il voto è segreto) ogni possibilità di colpi di scena.
Se le «chance» di Cirinnà sembravano in calo anche a causa della necessità del sindaco, Walter Veltroni, di compensare in qualche modo il mancato ingresso in giunta della lista Moderati per Veltroni, anche quest’ultima ipotesi, allo stato delle cose, sta incontrando qualche intoppo. I problemi sono dovuti al consenso per nulla univoco di alcuni settori della maggioranza.
Rifondazione comunista non gradisce quelli che reputa eccessi di moderatismo e insiste con il suo veto, l’Italia dei Valori è sul piede di guerra. Dalla minoranza di centrodestra emergono poi segnali di confusione, con i consiglieri del gruppo di Forza Italia che rimbeccano le dichiarazioni di Alemanno sul coordinamento dell’opposizione: «L’unico che ci coordinerà - sostiene una nota dei consiglieri del gruppo - è il nostro capogruppo». In questo quadro, molto magmatico, non si può escludere, nel segreto dell’urna, qualche mal di pancia della Cdl nel considerare l’ipotesi della presidenza allo schieramento Moderati per Veltroni: i due consiglieri eletti sono infatti due ex di Forza Italia ora nello schieramento avverso.
L’ultima tegola caduta sulla testa di Veltroni in ordine di tempo è il nervosismo dell’Italia dei Valori, che con il deputato Stefano Pedica minaccia l’appoggio esterno lamentando che il partito non è stato chiamato a far parte della giunta e addirittura manifestando «indignazione» verso le compensazioni che si stanno cercando per i «Moderati per Veltroni».
In merito alle vicende relative agli assetti amministrativi e alla presidenza del consiglio comunale, è intervenuto anche Paolo Pollak, ex presidente del XII municipio e attualmente coordinatore cittadino dei Moderati per Veltroni: «Siamo sorpresi dai continui attacchi che alcuni partiti della nostra coalizione continuano a lanciarci da alcuni giorni. Di certo questo nostro dato del 4,5 per cento di consenso dà fastidio a molti. Non è nel nostro dna - afferma Pollak - cercare di farsi spazio attraverso attacchi ad altri, tanto meno a partiti che hanno contribuito, con risultati più o meno felici, alla vittoria di Veltroni a Roma».


Pollak così prosegue: «Ci siamo fatti da parte nella composizione della giunta proprio perché sappiamo quanto sia difficile mantenere equilibri in una coalizione così importante e composita. L’atteggiamento di altri partiti non fa altro che rovinare l’armonia che c’è sempre stata nella coalizione di governo e non saremo noi a contribuire al deterioramento del clima».

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