Campioncini sportivamente maleducati

Grande disappunto per i tecnici: proprio non ci voleva questa safety car, dopo i primi quindici giri di un Gp del Canada divenuto immediatamente caotico. Era attesissimo il momento della verità, per stabilire fino a che punto Hamilton era una «cavalletta» e per dimostrare quanto anomala fosse stata la prestazione della sua McLaren, nei confronti di una Ferrari fino ad allora in parità di resa globale con le gomme più tenere. Peccato. Anche se la costernazione causata dal tamponamento a Raikkonen ha superato ogni limite. È una bugia la dichiarazione di aver visto il semaforo rosso in ritardo. Come ha fatto capire Jakye Stewart, il problema grave è che i nuovi, presunti «campioncini» sono troppo poco esperti e sportivamente poco educati, perfino «survoltati». Ormai, è una prassi normale, quella della fermata collettiva al primo ingresso in pista della safety car, come ha insegnato Indianapolis da anni e anni. Se si abolissero gli assurdi rifornimenti, anche questo inconveniente sarebbe evitato. E non si capisce come la Fia continui ad accettare una pista senza vie di fuga e senza la presenza di gru e di personale esperto (vedi Monte-Carlo) per una competizione mondiale tanto critica.
Certo, per chi era pronto per una corsa ad un solo pit stop, il guaio è stato maggiore. Per chi è incappato in un cattivo funzionamento della macchina dispensatrice di carburante, come la Ferrari con Massa, il danno è stato enorme, con l'esagerazione dei tre arresti. Ma anche episodi di questa natura appartengono all'ambito tecnico-gestionale. Quindi, la capacità della Bmw di raggiungere la prima, storica affermazione non può dirsi così fortuita.

Nel suo continuo oscillare tra la seconda e la terza forza del mondiale 2008, la marca tedesca ha avuto il merito di passare indenne attraverso tutte le avversità di Montreal, con meriti autentici. Adesso, è giunta l'ora del suo completamento tecnico.

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