Il campione che non ha coach «So benissimo da solo come si fa a vincere i tornei»

Roger Federer può finalmente tirare un lungo sospiro di sollievo e prendersi una pausa. Difficile immaginare gioie tennistiche più grandi di quelle ottenute quest'anno. Prima la vittoria sulla terra di Roland Garros che gli era sempre stata ostile. Ieri la riconferma a Wimbledon ottenuta con una partita che è già entrata negli annuali. Nuovi record infranti e una carriera ancora tutta da giocare. «L'uomo d'oro del tennis mondiale», così lo hanno soprannominato da quando la casa produttrice del suo guardaroba tennistico gli ha disegnato una tuta candida composta da una giacca di linea classica e la polo con il colletto rigido, due elementi in cui è sempre presente un dettaglio dorato.
Ieri, prima dell'inizio della finale, Federer ha palleggiato con i pantaloni lunghi, come si usava negli anni Trenta. Quando ha concluso la finale ha rivelato a Sue Barcker, l'intervistatrice della Bbc, che sulla tuta gli avevano ricamato il numero 15. Una cifra simbolica davvero importante infatti con la vittoria a Wimbledon sono diventati 15 i titoli conquistati nel grande Slam. Ora finalmente Roger si concederà una pausa. Assieme alla moglie Mirka che è anche la sua manager ha deciso di vendere l'esclusiva delle fotografie del figlio che sta per nascere. Lo ha fatto perché tutti e due temono gli assalti della stampa. Roger e Mirka hanno però deciso che il denaro dell'esclusiva lo daranno in beneficenza. L'unica cosa che ancora non rivelato è il sesso del figlio. Solo loro sanno se si tratta di un bambino o di una bambina, è una questione scaramantica. Oltre ad essere un autentico genio tennistico, Roger è uno dei pochi al mondo che per manovrare la racchetta non si affida alla forza. A chi gli chiede perché non utilizza un coach lui risponde che non ha bisogno di un suggeritore: «Sul campo so benissimo cosa devo fare».
È innamorato pazzo della moglie che chiama «my lovely wife», è un tipo che non disdegna la bella vita, i buoni ristoranti, il vino e il cibo raffinato.

Sceglie alberghi diversi da quelli che frequentano i giocatori perché ama vivere isolato. Gli piacciono i concerti e appena può va a teatro. Mentre per comodità i tennisti girano in tuta lui quando esce è sempre elegante.

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