Milano - Milano è tutta nerazzurra, festa e di gioia per il trionfo dei Mourinho Boys al Santiago Bernabeu di Madrid. Decine di migliaa di tifosi esultano in piazza Duomo e all'Arena, caroselli di auto, clacson, trombe e bandiere sciamano per la città. E' la lunga notte nerazzurra, quella dei tre "tituli". Un'esplosione, un urlo che si era propagato dal cuore della città, piazza Duomo, e all'Arena. "Goooool....". Milito segna al Bernabeu contro il Bayern nella finalissima di Champions e l'urlo di gioia dei tifosi nerazzurri si unisce a quello dei tifosi sugli spalti di Madrid. Esplode la ola, la gioa, e si spera. Poi Milito fa il regalo più grande agli interisti, il secondo spettacolare gol. Ed è delirio. La notte dei Campioni, la notte nerazzurra, la più bella da 45 anni a questa parte, ed è anche la notte del Grande Slam, dei tre "tituli" nel segno della "Tre M": Mourinho, Milito e Moratti.
La giornata della finale è iniziata presto per i tifosi dell'Inter che a decine di miagliia fin dal pomeriggio si sono ritrovati in piazza Duomo e all'Arena, davanti ai maxi schermi. A tifare per Mou e i suoi, per Moratti e gli altri in campo contro i tedeschi. Sognando, dopo 40 anni, l'epopea dei "grandi" del calcio. Quella Coppa sollevata al cielo, sul tetto del mondo calcistico.
La massa dei tifosi è debordata anche nelle vie limitrofe di piazza Duomo, fino ad arrivare a Piazza Cordusio e a Piazza della Scala. Impressionante il muro di bandiere nerazzurre e di striscioni che campeggiano davanti alla cattedrale. 'Non c'é due senza tré su uno di questi, inneggiante alla tripletta. 'Juan Carlos, cedi la corona al Principe', 'Ne' Messi, né Pedrito, a Madrid c'é il Principe Militò scrivono ancora i tifosi, che non hanno mancato di riproporre lo striscione-implorazione sventolato contro il Chievo per convincere Mourinho a rimanere a Milano e a non andare al Real: 'Mou, se ci lasci non vale'.
L'atmosfera caldissima anche all'Arena, con cori e striscioni di incitamento ai giocatori nerazzurri ma soprattutto al tecnico José Mourinho: 'Special titulo', 'Esiste solo Mourinho' e una maglietta con su scritto 'Io non sono pirla' sono alcune delle testimonianze di affetto che i supporter interisti hanno dedicato al portoghese. Presenti all'Arena civica non sono soltanto i soci degli Inter club ma anche i tifosi non affiliati. Un boato ha poi accolto uno striscione esposto proprio in mezzo al campo dell' Arena: "tempo fa sognavamo, ora ci siamo! forza ragazzi".
Festa a San Siro Una lunghissima notte conclusa a San Siro - davanti al suo popolo in estasi - con il sole a fare capolino nel cielo di Milano. Si chiude all'alba, innanzi a 35 mila tifosi ebbri di felicità, la grande festa dell'Inter, tornata sul tetto d'Europa a 45 anni dall'ultimo successo degli 'Invincibili' di Helenio Herrera. Una festa che era iniziata al triplice fischio dell'inglese Webb, con Zanetti ad alzare la Coppa dalle grandi orecchie al Santiago Bernabeu per il delirio dei 22 mila tifosi volati in Spagna e una Milano - sponda nerazzurra - completamente impazzita di gioia a sciamare per le sue strade dopo avere invaso Piazza Duomo, sin dal pomeriggio di ieri, con una marea colorata, chiassosa e festante. Marea che, a partire dalle 2, si è riversata su San Siro mentre un drappello, nutrito e corposo, si era spinto, già dalla mezzanotte, fino a Malpensa per onorare gli 'eroi' al loro arrivo da Madrid. Decollato dall'aeroporto di Barajas, l'aereo interista è atterrato allo scalo varesino verso le 5: capitan Zanetti, sceso per primo dalla scaletta anteriore, ha mostrato la Coppa dei Campioni a fotografi e telecamere, seguito poi da tutto il resto della squadra e dello staff. Assenti il presidente Massimo Moratti - rimasto a Madrid con l'amico e sponsor, Marco Tronchetti Provera, e l'allenatore Jose Mourinho. Il tecnico di Setubal dovrebbe essere salito su un volo diretto a Milano diverso da quello dei giocatori e dedicato ai familiari, anche se non è escluso possa essere invece volato direttamente in Portogallo. Nell'ultimo passaggio di una notte leggendaria, i giocatori nerazzurri si sono diretti allo stadio Meazza, dove sono stati accolti da circa 35 mila tifosi festanti, fuochi d'artificio e cori. In un tripudio di fumogeni e striscioni, la squadra - in un lungo giro di campo - ha presentato ai tifosi rimasti in Italia la Coppa dei Campioni, ricevendo applausi a scena aperta. Tra i giocatori più coccolati Milito, con indosso la maglia di Zanetti e lo stesso capitano che, rivolgendosi ai tifosi, ha ricordato come la squadra si sia meritata la vittoria finale, cercata con convinzione ma "non senza difficoltà, già dopo il successo negli ottavi di finale contro il Chelsea". Poco prima dell'ingresso in campo, alla notizia che alcuni calciatori non sarebbero giunti a San Siro perché già in volo per raggiungere le rispettive nazionali attese dal Mondiale in Sudafrica, i tifosi nerazzurri hanno subissato di fischi le parole dello speaker.
Giusto qualche secondo, per poi tornare a celebrare la vittoria di Madrid: una trentina di minuti, mentre il sole compare all'orizzonte, prima dei saluti finali e il 'rompete le righe' al termine di una nottata che nessuno, in casa Inter, potrà mai dimenticare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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