Un campo da calcio «Paolo Mantovani» per i bimbi thailandesi

Un campo da calcio «Paolo Mantovani» per i bimbi thailandesi

Tutto gira, alla fine, intorno a quello. Vogliono fare il gol più bello proprio là, vedere un gol in quelle porte lì, alzare le braccia al cielo perché certi gol sono uno spettacolo. E quel giorno faranno festa anche loro. Che sono a Genova, ma il cuore è dall’altra parte del mondo. Ranong, un fazzoletto di Thailandia. Un rettangolo da gioco, due porte, un pallone. Non serve altro? Mettiamo tutto insieme, parliamo di un sogno blucerchiato degli Ultras San Fruttuoso. Che sta diventando realtà con l’aiuto di tutti. La vita ricomincia anche così. Servono storie come queste. C’è un progetto, nasce all’istante un secondo dopo la sigla del tg. Subito un collegamento con la Thailandia, l’onda devastante dello tsunami si porta via tutto. Il presente e il futuro, quello che succederà domani è solo un grande punto interrogativo. Le immagini fanno il giro del mondo, gli occhi sono incollati al piccolo schermo, ci mettono un secondo a decidere. Bisogna fare qualcosa, una gara di solidarietà che aveva coinvolto tutte le tifoserie d'Italia.
Gli Utras San Fruttuoso ricevono una segnalazione. Amministratori, moderatori e utenti del forum (www.ultrasanfruttuoso.com/forum) iniziano la loro partita: aprono una sottoscrizione in favore degli abitanti di Ranong, piccola località che si trova nel sud della Thailandia, duramente colpita dalla catastrofe. Cinquemila abitanti, la principale attività è la pesca: tantissime famiglie di marinai sconvolte dalla tragedia. Ranong, la scelta cade proprio lì. Arriva la telefonata di un caro amico, che ormai si era trasferito in Thailandia da dodici anni. Un “vecchio” Ultras, Paolo, cuore blucerchiato doc, avverte: ragazzi, bisogna fare qualcosa.
Le ragioni sono tante, Ranong è una zona a prevalenza islamica, il turismo non abita da queste parti. Mettiamola ancora più semplice, i cinquemila di Ranong erano all’ultimo posto della fila per prendere i finanziamenti che servivano per la ricostruzione. Paolo racconta la situazione, non è di quelle parti ma conosce bene la realtà della cittadina. E gli Ultras San Fruttuoso agiscono, immediatamente. Qualcosa hanno già fatto, anzi tanto.
Con i soldi raccolti attraverso la sottoscrizione on –line (siamo a quota diecimila euro, ma il conto corrente è sempre aperto: Abi 05164 banca popolare di lodi ; Cab 01400 sede di Genova; c/c 24345/07 intestato Sampdoria supporters for ranong) sono riusciti a dare un aiuto importante per rimettere in piedi la scuola. Banchi, sedie, computer, stampanti, e hanno contribuito pure a sistemare i generatori di corrente di Ranong. Un piccolo passo verso un’altra vita. E nello scorso agosto alcuni ragazzi degli Ultras sono arrivati fino a quell’angolino di mondo sperduto. Con tanti regali per i bambini del posto. Alcune mute di maglie blucerchiate, la Samp viaggia oltreoceano.
Ma non si sono fermati, perché il sogno era, o meglio è, ancora più grande. Vogliono costruire un campo da calcio, intitolato a Paolo Mantovani. Un modo speciale per ricordare qualcuno di speciale. Un’idea che piace e coinvolge tutti. La macchina organizzativa si mette in moto, Paolo coordina dalla Thailandia il progetto. Chiede tutte le autorizzazioni, l’iter burocratico è completato ormai da un pezzo, manca solo il sì del governo locale. Che non ha ancora dato il via libera per quella ragione che leggevamo sopra. Ranong rimane ai margini della Thailandia, si vive di pesca e speranze, non ci sono alberghi e turisti tutto l’anno. Le priorità vanno in un’altra direzione, e loro, quella trentina di bambini che crescono a Ranong, devono aspettare.
Adesso, però, qualcosa si sta muovendo. Nella prossima estate ci dovrebbe essere l’ok, poi si costruirà il campo ma quello non è un problema. Perché nascerà in fretta, si attende esclusivamente il semaforo verde. Poi, si andrà come treni verso il traguardo.

I soldi ci sono, c'è voglia soltanto di quello. Un rettangolo da gioco, due porte, un pallone. Finalmente si scende in campo. C'è un gol da fare (a Ranong), un gol da vedere (negli occhi di quei bambini), un gol da raccontare (tutta la vita).

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