In campo i top chef di Milano per la "maratona" del gusto

Il Festival Taste all'ippodromo. Quattro giorni di assaggi ed esibizioni con i più celebri gourmet. Lezioni di cucina per tutti e i migliori piatti dei Relais & Châteaux

In campo i top chef di Milano per la "maratona" del gusto

Se esistesse una Champion’s League dell’enogastronomia, la squadra dei «milanesi» non avrebbe timore a sfidare chicchessia. Tra campioni blasonati di ogni razza ed enfant prodige dei fornelli, eccoli qua tutti schierati per quattro giorni tra gli spalti dell’Ippodromo a sfoggiare classe e fantasia. Altro che cotolette e rucola. «Taste of Milano», la più importante kermesse dedicata alla nuova ristorazione meneghina che si apre oggi, promette anche quest’anno un’affluenza record di estimatori e palati (l’anno passato furono 15mila), ma soprattutto il trionfo di un’arte che da noi forse più che altrove ha saputo coniugare il meglio della tradizione italiana alle contaminazioni di ogni latitudine del pianeta. Fino a domenica, il tappeto verde del tempio del galoppo ospiterà le performance di venti tra i più importanti chef della città ma anche le proposte dei giovani emergenti. Il tutto, come si conviene in un’arena sportiva, rigorosamente in diretta, in una sorta di picnic gourmand aperto a tutti. In campo ci saranno autentici campioni non solo occidentali, ognuno dei quali preparerà i tre piatti maggiormente rappresentativi della propria filosofia. Nella «formazione», tanto per fare qualche nome (doveroso in questo caso), Omar Allievi del RistoranteBianca, Andrea Aprea del Park Hyatt Milano, Andrea Berton di Trussardi alla Scala, Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni, Giovanni Bon di Savini, Angelo Gangemi del Don Carlos del Grand Hotel et de Milan, Pietro Leemann di Joia, Yoshikazu Ninomiya di Osaka, e Fabio Pisani di Aimo e Nadia, Davide Oldani di D'O, Viviana Varese di Alice. Creazioni doc, le loro, da guardare in fieri ma anche da degustare in formato assaggio a prezzi popolari (da 4 a 6 euro).
Qualche esempio? La cipolla rossa di Tropea caramellata con il formaggio di capra firmata Pont de Ferr. O ancora, il calamaretto farcito di baccalà alla vicentina con crema leggera di patate affumicate e vele di riso venere all'acciuga di Don Carlos. O le più esotiche tagliatelle di seppia al miso con alga nori realizzate dallo chef di Finger’s. E via di questo passo. I tradizionalisti non si spaventino però perchè possono tranquillamente scivolare verso una Parmigiana di melanzane «incartata» con stracciatella e julienne di zucchine al basilico firmata Liberty.
In totale, un menù di oltre 60 i piatti acquistabili con una moneta, il Ducato del valore di un euro.
Un’autentica carrellata di esibizioni e «temporary restaurant», ma non solo. Il festival - che l’anno scorso ha attirato 15mila milanesi - metterà a disposizione il Teatro degli Chef, una cucina-palcoscenico dove grandi maestri si esibiranno in live cooking show, la Scuola di Cucina, la Wine&Spirits Academy, le Lounge con i bar esclusivi. E poi il «Taste Village», con tante aree monotematiche che ospiteranno produttori selezionati per offrire specialità e ispirare sia gli Chef, sia i visitatori a creare nuove e ottime ricette: Taste Stars, Taste Fresh & Bio, Taste Travel, Taste Different, Taste Sweet & Chocolate, Taste Wine & Spirits.
Un angolo specialissimo sarà quello creato e organizzato da Relais & Châteaux, associazione che riunisce 500 dei migliori hotel di charme e ristoranti gourmet in 60 paesi, e che sarà presente con un proprio spazio nel quale accoglierà ospiti e visitatori per illustrare il proprio mondo dell'ospitalità e dell'alta cucina. La scoperta di questo mondo sarà raccontata da ben sette Grands Chefs Relais & Châteaux attraverso gli showcooking presso il «Teatro degli chef». Protagonisti di questa kermesse del gusto saranno Norbert Niederkofler di Hotel e Spa Rosa Alpina, Gianni D'Amato del Ristorante Il Rigoletto, Davide Brovelli de Il Sole Di Ranco, Davide Scabin del Ristorante Combal.Zero, Gaetano Trovato del Ristorante Arnolfo, Silvia Baracchi - del Relais Il Falconiere e Nino di Costanzo per Terme Manzi Hotel. Una festa del cibo «made in Milan» e che, visto anche l’Expo alle porte, non può non strizzare un occhio al pianeta.

«Tutti gli accessori - sottolinea il direttore artistico Silvia Dorigo - sono prodotti in Italia con materie prime di origine vegetale interamente derivate da risorse rinnovabili».
giandomenico.dimarzio@ilgiornale.it

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