Cronaca locale

Dal campo di San Dionigi ai banchi: 25 bambini rom da oggi in aula

I piccoli nomadi negli istituti cittadini sono oltre 500. Don Colmegna: «Un altro passo verso l’integrazione»

Laura Sonzogni

L’integrazione scolastica dei piccoli rom ha mosso un altro piccolo passo: venticinque bambini del campo di via San Dionigi, infatti, siedono da oggi sui banchi di scuola e si aggiungono agli oltre cinquecento che lunedì hanno fatto il loro ingresso negli istituti milanesi. Il merito è del Progetto Rom della neonata associazione Fiorella Ghilardotti, che porta il nome dell’ex presidente della Lombardia, parlamentare europea e dirigente sindacale, scomparsa un anno fa. Scopo dell’associazione, presentata ieri dal marito e dagli amici della donna, è quello di proseguire il suo impegno politico e sociale attraverso iniziative nel campo delle pari opportunità e della tutela delle fasce sociali più deboli.
Il Progetto Rom, ideato da Ghilardotti pochi giorni prima della sua scomparsa, sarà ora seguito dall’amico don Virginio Colmegna e dalla Casa della carità che, già un anno fa, dopo lo sgombero di via Capo Rizzuto, si era impegnata per l’inserimento scolastico di trenta bambini e adolescenti. «Siamo entrati nei vari campi - dice don Colmegna - per discutere con le famiglie dell’esigenza di portare a scuola i bambini». La fiducia è stata guadagnata a piccoli passi: «Abbiamo anche organizzato una vacanza con loro - racconta don Colmegna - perché non vivessero la nostra presenza come un "anonimo controllo pubblico"». L’iscrizione è solo il primo passo: i volontari della Casa della carità porteranno i bimbi a scuola e li seguiranno nel corso dell’anno. «L’obbiettivo, perseguito anche con il sostegno del Comune di Milano - conclude don Colmegna - è quello di aiutare l’integrazione di chi ha il titolo per rimanere, proprio partendo dall’infanzia». Detto con le parole di Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale e tra i promotori dell’associazione, «si tratta di riconoscere i diritti di chi non sa di averli.

Quei diritti che esistono sulla carta ma che troppo spesso non vengono applicati».

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