Candidati, il decalogo Pdl: quote rosa, reddito proprio e due under 35 in ogni lista

Almeno il 25 o 30 per cento di donne, mai meno del 10 per cento di giovani. Arrivano le nuove regole del Pdl per le candidature, illustrate dal coordinatore regionale, Mario Mantovani, a tutti i coordinatori del partito. Tra le principali novità, la scuola di politica che sarà tenuta dai ministri della Cultura, Sandro Bondi, e dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che nei mesi di marzo e aprile saranno professori dei giovani candidati.
Nelle intenzioni dei vertici del Pdl, i candidati dovranno essere «di provata rettitudine» e disporre di reddito proprio. Tutti dovranno firmare «un impegno di lealtà al gruppo del Pdl, al sindaco o presidente di provincia. È richiesta un’autocertificazione della situazione personale, del reddito proprio e di eventuali carichi pendenti o iscrizioni nel certificato penale.
La circolare del coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, e della sua vice, Viviana Beccalossi, porta la data del 18 marzo.

Ecco alcune delle qualità richieste ai candidati: «ampio consenso per riconosciute capacità e impegno profusi in ambito sociale, culturale, imprenditoriale, professionale, lavorativo o nel campo del volontariato; di buon livello culturale-dialettico; di provata rettitudine; meglio se con esperienza amministrativa; senza interessi professionali in potenziale conflitto con la pubblica amministrazione; che dispongano già di un reddito proprio».
Il corso di politica ha come obiettivo «offrire gli strumenti necessari per affrontare con la dovuta consapevolezza le responsabilità amministrative e politiche conseguenti».