TorinoA volte il destino si diverte. E non resta che prenderne atto. Capita così che la Juventus spenda 25 milioni per Felipe Melo e, dopo pochi mesi, si renda conto di avere preso un abbaglio o, quanto meno, di averlo strapagato. La Signora, allora, torna sul mercato e fa arrivare a Torino l'ultimo pupillo di Lippi: Antonio Candreva da Roma, 23 anni da compiere il 28 febbraio, professione jolly di centrocampo. Mezzo milione da girare al Livorno come indennizzo per il prestito, 7 milioni da versare a giugno all'Udinese per riscattarne la comproprietà. Lui ovviamente non sta più nella pelle: arriva a Torino di corsa, sceglie la maglia numero 26 - il primo a farlo, dopo l'addio di un certo Edgar Davids - e domani giocherà quasi certamente dal primo minuto. Contro chi? Contro la Roma, naturalmente: la squadra del cuore dove però non ha mai giocato, la squadra di Totti e soprattutto di De Rossi, suo idolo da anni. «Arrivare in una squadra come la Juve è il sogno di qualsiasi calciatore - ha detto ai microfoni di Juve Channel, visto che ormai in casa bianconera non si presentano alla stampa nemmeno i nuovo acquisti -. Non mi aspettavo che un'opportunità del genere arrivasse così presto. A casa sono tutti emozionati, è un traguardo bellissimo. Cercherò di dimostrare di essere un giocatore utile. I miei hobby? Forse il cinema, ma per il resto sono un tipo molto casalingo».
Sarà un caso, ma pare il contrario di Felipe Melo, che invece ha perlustrato ristoranti brasiliani in lungo e in largo incappando anche in qualche marachella. Ecco: se il brasiliano non metterà giudizio, d'ora in avanti potrebbe giocare poche partite. Domani sarà squalificato e il problema non si porrà: più avanti, considerato che Sissoko è già tornato alla base dalla Coppa d'Africa e che Marchisio non si tocca, sarà un argomento da trattare con molta attenzione. Candreva intanto, buono per tutti i ruoli del centrocampo e capace di fare girare la testa al Milan lo scorso 12 settembre, pensa per sé e sogna ad occhi aperti: «Se dovessi segnare contro la Roma, esulterò sicuramente. Non ho mai giocato in giallorosso e poi, ragazzi, adesso sono della Juventus. Sono già stato nella sede della società e mi sono emozionato nel vedere le fotografie di tutti i campioni che hanno vestito il bianconero. Spero di esserne degno e di poter ripetere quanto di buono ho fatto finora. La Nazionale? Prima la Juve, poi vedremo».
Lippi lo ha già fatto esordire (14 novembre scorso, contro l'Olanda) e lo tiene d'occhio: dipenderà da lui e soltanto da lui.
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