Cani e gatti a Milano fanno una brutta vita

Forse non subiscono maltrattamenti gravi, ma cani e gatti a Milano non se la passano comunque bene. Spesso trascorrono le giornate chiusi in un bagno o sul balcone, i mici addirittura nei piccoli box, i trasportini, che dovrebbero servire solo per i viaggi. E sono sempre più numerosi i cuccioli utilizzati dai mendicanti per impietosire i passanti. E nella metà dei casi i padroni nemmeno iscrivono all'anagrafe canina il loro amico a quattro zampe.
È il bilancio dei primi tre mesi di attività delle guardie eco-zoofile dell'Oipa, l'Organizzazione internazionale protezione animali, che da gennaio, per la prima volta in convenzione col Comune, vigilano sette giorni su sette per garantire il rispetto degli animali e l'osservanza delle leggi in materia. In 90 giorni di attività un presidio di 15 guardie ha offerto oltre 250 consulenze ed effettuato circa 150 interventi su segnalazione dei cittadini, in media 20 a settimana, per lo più in luoghi pubblici, ma anche in abitazioni private (35) e negozi specializzati (20). Una decina di animali, persi, abbandonati o feriti, sono stati soccorsi, e utilizzati per l'accattonaggio sono stati sequestrati. «Il regolamento comunale vieta di mendicare con cuccioli di meno di quattro mesi o tenuti in condizioni tali da suscitare pietà, eppure ultimamente il fenomeno ha conosciuto un vero e proprio boom - spiega Massimo Pradella, presidente di Oipa Italia -. Facciamo controlli periodici nei punti più a rischio, come le fermate della metro, ma è difficile sorprendere chi viola la norma».
L'azione di maggior impatto, però, riguarda i cosiddetti animali d'affezione. La trasgressione più diffusa resta la mancata iscrizione di Fido all'anagrafe canina (obbligatoria per legge e punita con una sanzione di 50 euro) ma sono tanti anche i proprietari che, nei luoghi pubblici, si scordano di guinzaglio e museruola.

Inoltre, nel 70% degli interventi effettuati presso abitazioni private, le guardie hanno trovato cani e gatti tenuti in spazi inadatti alle loro esigenze: bagni e balconi, appunto, e trasportini. «Non si tratta di violazioni gravi. Così diamo ai proprietari suggerimenti obbligatori e poi torniamo a sorpresa qualche tempo dopo: quasi sempre troviamo una situazione migliore».

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