Cannabis a scopo terapeutico: niente fughe in avanti

Il capogruppo di Fi Alfredo Pallone: «Ci opporremo in ogni modo»

Marcello Viaggio

La cannabis fa capolino alla Regione Lazio. Dopo il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che consente la prescrizione di farmaci a base di cannabis contro il dolore cronico, alla Pisana la sinistra radicale è entrata in fibrillazione. A smuovere le acque è stata la consigliera di Rifondazione Anna Pizzo, che ha annunciato che presenterà a tamburo battente una mozione, sottoscritta da numerosi altri consiglieri della maggioranza, per consentire l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico. «Già da un anno - afferma la Pizzo, eletta come indipendente nelle file di Rifondazione - stiamo lavorando insieme a numerose associazioni di malati, medici ed esperti del settore per l’elaborazione di una proposta di legge partecipata». La mozione verrà presentata in Consiglio questa settimana.
Un’accelerazione improvvisa. Proprio nei giorni, guarda caso, in cui la polizia arresta 11 pusher nei cunicoli del Forte Prenestino. Quale sarà la posizione del centrodestra sulla mozione di Rc? Il capogruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone, mette in guardia da ogni possibile fuga in avanti. E sbarra decisamente la porta agli eventuali fautori della droga libera: «Il via libera del Governo Prodi al ddl sulla cannabis terapeutica - spiega - sta determinando una serie di esternazioni, in assoluta libertà, di alcuni esponenti della sinistra estrema, evidentemente in preda ad euforia da liberalizzazione totale. Bisogna essere molto decisi nel dire no a questi tentativi». D’altra parte la proposta di legge in Parlamento consentirebbe la prescrizione di medicine a base di cannabis solo per usi determinati. «Il ddl - afferma Pallone - è frutto di un accordo bipartisan parlamentare per la cura, a base di cannabinoidi, contro il dolore cronico dei malati terminali. In particolare oncologici. E basta. Altra cosa è sostenere, come fa qualcuno di Rifondazione, che il provvedimento apre, di fatto, la strada a politiche di legalizzazione delle droghe cosiddette leggere». Anche perché la cannabis non è un farmaco, insiste l’esponente azzurro: «È un antidolorifico, non possiamo definirlo un vero medicinale, serve solo ad attenuare i dolori». E a quanti a sinistra spingono per la liberalizzazione sostenendo che la canapa indiana è curativa, Pallone replica: «È da escludere assolutamente qualsiasi sua proprietà terapeutica. Alcuni “saggi” della sinistra addirittura la prescrivono per il parto. Così andiamo a drogare i bambini prima ancora che vengano al mondo. La cannabis è stata introdotta in alcuni Paesi nei presidi sanitari, ma solo per i malati allo stremo, per alleviare le sofferenze di chi ha solo poche settimane di vita». Così, mentre in Olanda, Gran Bretagna e parte degli Usa certi medici la prescrivono come anti-asma, antispastico e per diminuire gli attacchi di nausea, il capogruppo azzurro in Regione si dice «assolutamente contrario a tale uso». «Spesso - conclude Pallone - abbiamo il vizio di copiare usi sbagliati di altri Paesi.

A sinistra una volta vedono l’America come modello, altre volte come nemico. Da noi c’è chi ha preso a pretesto proprio gli States per puntare alla liberalizzazione delle droghe leggere. Dobbiamo dire no a questo tentativo».

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